“Sciopero generale” dei confederali nel torinese

Caro Operai Contro, “in Italia ci sono tantissimi casi Embraco”, dice la segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Francesca Re David. E come mai solo ora e solo per i metalmeccanici torinesi si dichiara uno sciopero generale entro il 15 di marzo? Sciopero generale? Che parole grosse! Ma se entro il 15 marzo non ci sarà ancora il nuovo governo, lo sciopero generale contro chi è indirizzato? Non s’è fatto prima lo “sciopero generale” (che tale non è) per non disturbare il governo Gentiloni? Invece di roboanti terminologie del sindacalese, destinate a sgonfiarsi il giorno dopo lo sciopero, sarebbe certo più […]
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Caro Operai Contro,

“in Italia ci sono tantissimi casi Embraco”, dice la segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Francesca Re David. E come mai solo ora e solo per i metalmeccanici torinesi si dichiara uno sciopero generale entro il 15 di marzo? Sciopero generale? Che parole grosse! Ma se entro il 15 marzo non ci sarà ancora il nuovo governo, lo sciopero generale contro chi è indirizzato?

Non s’è fatto prima lo “sciopero generale” (che tale non è) per non disturbare il governo Gentiloni?

Invece di roboanti terminologie del sindacalese, destinate a sgonfiarsi il giorno dopo lo sciopero, sarebbe certo più proficuo che gli operai si decidessero ad una lotta senza quartiere contro i licenziamenti e contro il sistema dei padroni. Gettare alle ortiche le illusioni che Calenda e lo Stato dei padroni possano rappresentare gli interessi operai. Non cadere nella trappola della guerra del nazionalismo che mette contro fra di loro, operai dei diversi paesi. Per uno sciopero ed una lotta che non siano un fuoco di paglia, costruiamo il partito operaio, organizziamo il sindacalismo operaio.

Saluti da Grugliasco

 

Allego articolo da Repubblica.it 21 febbraio 2018

Torino, sul caso Embraco domani incontro azienda-sindacati. Metalmeccanici. Entro il 15 marzo si terrà lo sciopero generale dei metalmeccanici torinesi a sostegno della vertenza Embraco. Lo hanno annunciato oggi i responsabili sindacali di Uilm, Fiom e Fim, che domani incontreranno i rappresentanti dell’azienda all’Unione Industriale di Torino. “Ci aspettiamo che ci facciano proposte, ce lo hanno anticipato al ministero, ma se pensano al part time abbiamo già detto di no, è una proposta provocatoria, ci alzeremo e andremo via. Non faremo mai un accordo che preveda i licenziamenti alla fine del percorso”, afferma Dario Basso, segretario generale della Uilm torinese.
“Spero che ci facciano una proposta nuova, per noi l’azienda resta fino all’ultimo uno degli interlocutori. Non li considero spariti”, osserva Federico Bellono, numero uno della Fiom di Torino. “Non mi aspetto alcuna proposta alternativa, sarebbe un colpo di scena”, dice Ugo Bolognesi, responsabile Embraco della Fiom. L’incontro di domani si tiene a due giorni dalla fine della fase sindacale della procedura di licenziamento collettivo, poi resterà la sede istituzionale.
Sul caso Embraco interviene da Reggio Calabria anche la segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Francesca Re David: “Concorrenza sleale all’interno della stessa Europa? Questo succede da decenni – commenta – Sono contenta che sul caso Embraco il ministro Carlo Calenda si sia dato da fare. In Italia ci sono tantissimi casi Embraco. Noi siamo il secondo Paese industriale e manifatturiero d’Europa, concorriamo con i Paesi in via di crescita, che sono molto lontani da noi sulla questione dei costi. Sono convinta – aggiunge – che c’è un tema che riguarda il salario e le differenze di diritti. E si dovrebbe porre un problema in Europa sul fatto che anche i Paesi dell’Est devono avere gli stessi diritti. Che una concorrenza sui costi non è corretta. Non sono contenta del fatto che in Italia si agisca su queste cose per una azienda sì e per quattro no, secondo le indicazioni che arrivano al Ministero. Ci vorrebbe, anche da questo punto di vista, un’idea di politica più generale”.

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