Origine dell’invenzione “Industria 4.0”

Per il dibattito  Caro Operaio Contro, nelle varie corrispondenze che ospiti, un lettore qualche giorno fa scriveva che “l’industria 4.0” è un invenzione di sana pianta” ecc. ecc. Io concordo con il lettore, e devo dire anche su ciò che finora ha pubblicato Operai Contro su questo tema. Proprio in considerazione del fatto che qualsiasi innovazione o nuovo macchinario viene usato capitalisticamente, “Industria 4.0” alza il livello di sfruttamento degli operai. A parità di tempo di lavoro si produce di più, così si creano anche gli esuberi da licenziare. Con il nuovo macchinario digitale e interconnesso, la stessa produzione […]
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Per il dibattito

 Caro Operaio Contro,

nelle varie corrispondenze che ospiti, un lettore qualche giorno fa scriveva che “l’industria 4.0” è un invenzione di sana pianta” ecc. ecc. Io concordo con il lettore, e devo dire anche su ciò che finora ha pubblicato Operai Contro su questo tema.

Proprio in considerazione del fatto che qualsiasi innovazione o nuovo macchinario viene usato capitalisticamente, “Industria 4.0” alza il livello di sfruttamento degli operai.

A parità di tempo di lavoro si produce di più, così si creano anche gli esuberi da licenziare. Con il nuovo macchinario digitale e interconnesso, la stessa produzione viene fatta in minor tempo. Il tempo di lavoro liberato, diventa nuovo tempo di lavoro, nuovo sfruttamento per l’operaio. Inoltre se alla maggior produttività non corrisponde una maggior richiesta di produzione, l’operaio viene licenziato. In ogni caso gli operai non traggono alcun giovamento dal nuovo macchinario.

I guru dell’Industria 4.0 vorrebbero nell’interesse dei padroni, degli operai sottomessi in silenzio al nuovo macchinario, che non si ribellino agli orari a ciclo continuo, ai ritmi massacranti, ai salari da fame. Mentre i padroni ai loro politici e al loro governo, chiedono e ottengono soldi pubblici per realizzare profitti per le loro tasche. In nome della lotta alla disoccupazione il governo Gentiloni ha già regalato una montagna di denari ai padroni. In realtà i nuovi macchinari usati capitalisticamente, i posti di lavoro li distruggono. Questo vale ancora di più per “l’Industria 4.0”, inventata in una fase di crisi.

Saluti da un affezionato lettore

 

Allego un articolo sull’invenzione dell’ “Industria 4.0”

Fonte: Randstad 11/07/2017

Guida all’industria 4.0: definizione, origine del nome e soluzioni tecnologiche

Si sente parlare sempre più spesso – è capiterà sempre di più in futuro – di Industria 4.0 o Industry 4.0. Con questo termine si indica il radicale cambiamento di paradigma che il settore manifatturiero sta affrontando in questi ultimi anni grazie alla diffusione delle tecnologie digitali e alla loro integrazione nella filiera produttiva.

 

Nell’Industria 4.0 i big data, i robot, i data analytics e la comunicazione tramite rete Internet si diffondono nelle fabbriche e snelliscono il processo di produzione rendendolo più efficiente, dinamico e adattabile alle esigenze del mercato (rimandiamo ad esempio al caso della smart factory di Adidas). Oltre all’elemento tecnologico, però, nelle fabbriche 4.0 si assiste anche ad un cambiamento della manodopera umana, che diventa via via sempre più specializzata proprio per “dialogare” con le digital technologies che muovono il processo di produzione.

 

Siamo di fronte ad una quarta rivoluzione industriale, insomma, come indica per l’appunto il “4.0” del nome. Ma quali sono stati i passaggi storici che hanno preceduto la nascita e la diffusione dell’Industria 4.0? Com’è nato questo nome emblematico, e quali sono le soluzioni tecnologiche che devono essere adottate da una fabbrica che intenda stare al passo con questo cambiamento?

Storia dell’Industria 4.0

Questo termine indica un ulteriore passo avanti nelle tecniche produttive dopo i tre altrettanto significativi cui si è assistito in passato, ognuno legato all’introduzione di una nuova tecnologia:

 

Industria 1.0: nel XVIII secolo si assiste all’introduzione delle macchine a vapore nelle fabbriche. La produzione diventa più veloce e potente.

 

Industria 2.0: nel XIX secolo l’energia elettrica e il petrolio danno un’ulteriore spinta di rinnovamento all’industria. Si arriva alla produzione di massa.

 

Industria 3.0: un nuovo cambiamento avviene nel XX secolo con l’utilizzo delle prime forme di tecnologia informatica ed elettronica. Nelle fabbriche si diffonde l’automazione e la diversificazione della produzione.

 

Industria 4.0: è quella in corso, legata all’utilizzo negli stabilimenti di digital technologies come software avanzati, cloud, robotica e strumenti tecnologici che promuovono la creazione di una produzione industriale interconnessa e automatizzata.

 

Industria 4.0: com’è nato questo nome

 

Il termine “Industria 4.0” è stato utilizzato per la prima volta in Germania nel 2011, e precisamente durante la Fiera di Hannover. In questa occasione un gruppo di lavoro ha annunciato un progetto per lo sviluppo del settore manifatturiero tedesco, lo “Zukunftsprojekt Industrie 4.0”, che avrebbe dovuto riportare l’industria del Paese ad un ruolo leader nel mondo. In seguito il modello tedesco ha ispirato numerose iniziative europee e il termine Industria 4.0 si è diffuso anche a livello internazionale.

 

Le caratteristiche di una smart fabric

Come abbiamo descritto poco sopra, la quarta rivoluzione industriale ha portato a cambiamenti radicali in primo luogo nelle fabbriche, rendendole “smart”, in secondo luogo nei processi di gestione.

Tra le soluzioni tecnologiche adottate in una smart fabric troviamo, ad esempio, l’additive manufacturing – sistema che permette di progettare e produrre prototipi a basso costo –, sistemi avanzati e interconnessi di produzione come robot collaborativi e macchinari automatici per la movimentazione dei materiali, e sistemi di simulazione virtuale che utilizzano anche la realtà aumentata.

Per quanto riguarda l’aspetto gestionale, invece, all’interno di una smart fabric è diffuso l’utilizzo di big data e big data analytics, di sistemi di cybersecurity e di comunicazione integrata grazie all’uso di Internet, che permette il rapido scambio di informazioni tra tutti gli attori della catena di produzione, ma anche dell’azienda con l’esterno.

In una “fabbrica intelligente” si assiste infine ad una gestione più attenta delle risorse energetiche per rendere il processo produttivo meno costoso e inquinante.

Alla luce di simili premesse e condizioni, è evidente come la diffusione dell’Industria 4.0 sia un processo destinato, nei prossimi anni, a cambiare in modo sempre più radicale il funzionamento non solo degli stabilimenti, ma dell’interno paradigma produttivo del settore manifatturiero.

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