Due volte schiavi: come operai e come catalani

COMUNICATO DEL PARTITO OPERAIO Il parlamento catalano ha votato per l’indipendenza della Catalogna. La grande borghesia europea gli è saltata addosso. Dalla Germania al governo italiano le voci di condanna sono unanimi. Nessuna piccola nazione o popolo che è oppresso, può autodeterminare la propria indipendenza, per i padroni del mondo bisogna sottostare alle condizioni dello Stato oppressore, senza potersi separare e costituirsi in nazione indipendente. I grandi padroni di Spagna sono capaci di scatenare una guerra civile piuttosto che perdere il controllo diretto della ricca Catalogna. La grande borghesia che vive in Catalogna, per nessuna ragione vuole separarsi dai […]
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COMUNICATO DEL PARTITO OPERAIO

Il parlamento catalano ha votato per l’indipendenza della Catalogna.

La grande borghesia europea gli è saltata addosso.

Dalla Germania al governo italiano le voci di condanna sono unanimi.

Nessuna piccola nazione o popolo che è oppresso, può autodeterminare la propria indipendenza, per i padroni del mondo bisogna sottostare alle condizioni dello Stato oppressore, senza potersi separare e costituirsi in nazione indipendente.

I grandi padroni di Spagna sono capaci di scatenare una guerra civile piuttosto che perdere il controllo diretto della ricca Catalogna.

La grande borghesia che vive in Catalogna, per nessuna ragione vuole separarsi dai complici di Madrid con i quali gestisce affari e privilegi.

E’ la piccola e media borghesia catalana rovinata dalla crisi, che ripesca nella sua storia una possibile, già tentata, soluzione: la Catalogna come nazione indipendente, con un proprio governo, una propria gestione economica per attenuare così i colpi della crisi.

La reazione del governo centrale è brutale, intervenuto dall’alto con la forza, scioglimento del parlamento locale, arresti e controllo armato delle istituzioni pubbliche catalane.

La democrazia di questi campioni della libertà, del governo spagnolo si esercita attraverso la Guardia Civile, le manette e il manganello.

In Europa sono tutti solidali con Rajoy, bisogna fare così con le piccole nazioni e i popoli oppressi che vogliono farsi indipendenti. Il parlamento spagnolo è un esempio lampante di come si compattano governanti e oppositori, quando si tratta di difendere gli interessi dei grandi padroni, anche gli Indignados di Podemus, sentono il richiamo della grande nazione spagnola.

Bastonate al catalano che vuole l’indipendenza, il fascista Franco dall’alto del cielo applaude.

Gli operai della catalogna che sono tanti, non stanno a guardare. E’ vero che il formarsi della nazione catalogna non è la liberazione dallo sfruttamento, ma è anche vero che accettare senza opporsi l’oppressione del governo centrale, vuol dire rendersi due volte schiavi, come operai e come catalani in lotta per l’indipendenza.

La borghesia locale della Catalogna spinta dal movimento alle estreme conseguenze, con tutta probabilità si ritirerà spaventata dalla reazione del governo di Madrid, forse tradirà.

Una scelta è all’ordine del giorno: o la fuga con la resa, o la risposta alla forza con la forza, non ci sono alternative.

Di fronte al passo indietro degli indipendentisti borghesi, toccherà agli operai dare un nuovo carattere all’indipendenza catalana: dalla liberazione dal governo centrale di Madrid, alla liberazione dai loro sfruttatori locali.

Non mancherà loro la solidarietà di tutti gli operai spagnoli e degli operai sfruttati in tutto il mondo.

 

Partito Operaio                                                                                  30 ottobre 2017

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