Le cooperative cosidette erano state abolite nel 1967

Caro Operai Contro, i padroni che pagano i loro operai più di due o tre euro l’ora, non si trovano a loro agio, ritengono troppo oneroso il “costo del lavoro”, un ostacolo per un più alto profitto. Con gli strumenti fornitigli dai loro governi, i padroni possono licenziare e riassumere altri operai a salario e condizioni peggiorative. Altri trasferiscono l’attività all’estero. Da ormai troppo tempo i contratti di lavoro di categoria che fissavano le condizioni di sfruttamento degli operai, sono stati svuotati dal loro significato e poi sempre più sostituiti dai contratti “atipici”, da contratti capestro, e dalle cooperative […]
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Caro Operai Contro,

i padroni che pagano i loro operai più di due o tre euro l’ora, non si trovano a loro agio, ritengono troppo oneroso il “costo del lavoro”, un ostacolo per un più alto profitto.

Con gli strumenti fornitigli dai loro governi, i padroni possono licenziare e riassumere altri operai a salario e condizioni peggiorative. Altri trasferiscono l’attività all’estero.

Da ormai troppo tempo i contratti di lavoro di categoria che fissavano le condizioni di sfruttamento degli operai, sono stati svuotati dal loro significato e poi sempre più sostituiti dai contratti “atipici”, da contratti capestro, e dalle cooperative cosidette.

Le cooperative cosidette (sull’onda degli scioperi) erano state abolite negli anni “60, per poi rinascere e dilagare. Chi si era illuso di distruggere il capitalismo un po’ per volta si è dovuto ricredere. Chi pensava di aver tagliato un tentacolo al capitalismo con l’abolizione delle cooperative cosidette, ha scoperto che al capitalismo di tentacoli gliene sono spuntati altri sette. Le cooperative cosidette sono ritornate in compagnia di altre mostruosità, quali: lo svuotamento dei contratti nazionali, i contratti atipici, la legge Fornero, il Jobs act. Ovviamente niente succede per caso, ma tutto è orchestrato dai governi dei padroni con leggi e norme mirate, e da un sindacalismo collaborazionista.

Con le cooperative e i contratti atipici che tirano la volata al ribasso della condizione operaia, anche i contratti nazionali di categoria hanno assunto un altro significato: niente aumenti salariali reali, anzi restituire quote di salario al padrone se l’inflazione reale si rivela più bassa di quella programmata. Se non ci organizziamo per abbatterlo il capitalismo ci porterà in rovina.

Saluti operai

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