Taglio dei salari di 400 euro al mese

Caro Operai Contro, i sindacalisti sembrano voler strapparsi le vesti, ma in mesi di trattative non hanno lanciato allarmi, nessun segnale di lotta. Solo 4 ore di sciopero il 5 agosto ed ora il prossimo sciopero il 12 settembre. Sciopero contro la disdetta del contratto aziendale che comporta fra l’altro, un taglio di 400 euro al mese in busta paga. Il padrone approfitta delle “tutele crescenti” contenute nel Jobs act voluto da Renzi. Ovviamente le “tutele crescenti” sono per i padroni, non per i dipendenti come propagandava Renzi. Al momento non è dato sapere se gli autisti e il […]
Condividi:

Caro Operai Contro,

i sindacalisti sembrano voler strapparsi le vesti, ma in mesi di trattative non hanno lanciato allarmi, nessun segnale di lotta. Solo 4 ore di sciopero il 5 agosto ed ora il prossimo sciopero il 12 settembre. Sciopero contro la disdetta del contratto aziendale che comporta fra l’altro, un taglio di 400 euro al mese in busta paga. Il padrone approfitta delle “tutele crescenti” contenute nel Jobs act voluto da Renzi. Ovviamente le “tutele crescenti” sono per i padroni, non per i dipendenti come propagandava Renzi. Al momento non è dato sapere se gli autisti e il personale colpito dal taglio di 400 euro al mese, riguardi oltre gli 85 dipendenti della SAL, (Società di Autotrasporti Lecchese) anche la SAB con 395 dipendenti. Entrambe queste aziende fanno parte del Gruppo Arriva, di proprietà di Deutsche Bahn per il quale svolge funzione di divisione per il trasporto pubblico locale fuori dalla Germania, con 55.900 dipendenti in 14 paesi europei.

I sindacalisti anziché incisive e articolate forme di lotta, chiedono alle istituzioni di escludere la SAB dalle gare per il trasporto pubblico. Col rischio che se ciò si avverasse, SAB potrebbe avviare licenziamenti collettivi. Un’altra azienda (magari la stessa con altro nome) assumerebbe poi chi vuole, ovviamente a “tutele sempre più crescenti”.

Saluti da Casatenovo LC

 

Spedisco questo articolo che ho trovato su: Lecco News

SCIOPERO AUTOBUS: BUTTATI

50 ANNI DI STORIA CONTRATTUALE

LAVORATORI SU TUTTE LE FURIE

LECCO 9 settembre 2017  – Si preannuncia uno sciopero importante quello indetto da Filt Cgil e Fit Cisl per il 12 settembre, giorno d’inizio delle scuole. Nonostante siano garantite le fasce protette che dalle 6 alle 8.30 e dalle 12 alle 15.30, il messaggio è chiaro, spiegano Salvatore Campisi e Luigi Caputo, segretari rispettivamente di Filt e Fit:”I lavoratori di SAB sono molto arrabbiati. Sarà un autunno dei trasporti molto conflittuale e l’azienda ne deve esserne consapevole”.

La Sab, che conta quasi 480 dipendenti, tra cui 85 dipendenti di SAL, società di autotrasporti lecchese inglobata in Sab dal primo aprile di quest’anno, fa parte del Gruppo Arriva, di proprietà di Deutsche Bahn per il quale svolge funzione di divisione per il trasporto pubblico locale fuori dalla Germania, con 55900 dipendenti in 14 paesi europei. Nel contesto nazionale agisce attraverso la Holding Arriva Italia srl che ha in gestione in Lombardia, oltre a Sab di Bergamo, anche Sia e Saia di Brescia e KM di Cremona, per un totale di 1.100 dipendenti coinvolti. Lo sciopero del 12 settembre riguarderà anche i bus di Bergamo e Brescia.

Le azioni di protesta dei lavoratori contro le cancellazione dei contratti aziendali – che hanno portato a tagli di 400 euro al mese in busta paga, circa 1/4 di stipendio – imposta a tutte le aziende del Gruppo Arriva sono iniziate con lo sciopero di quattro ore del 5 agosto e, se non saranno accolte le richieste dei sindacati, potrebbero continuare con scioperi anche di 48 ore, oltreché con vertenze legali già avviate per recuperare le decurtazioni.  ”Le disdette – spiega Campisi – arrivano in un momento di grande profitto per la Sab. Nel 2016 utile di oltre quattro milioni e mezzo di euro, interamente distribuiti agli azionisti. Oltre a ciò pure 5 milioni di utili degli anni passati che erano in riserva. Non si capisce il motivo di questo duro attacco ai propri dipendenti. Non è solo disdetta di un accordo, ma attacco allo stipendio che è costruito attraverso scambi di più produttività e denaro. Con un colpo di spugna si son cancellati 50 anni di storia contrattuale. Nonostante il forte malumore per le disdette contrattuali – continua Campisi -, durante le trattative, i lavoratori con responsabilità hanno continuato a svolgere anche quelle mansioni non più retribuite. Se dovessero smettere ciò il servizio pubblico ne verrebbe danneggiato. Esempi di queste mansioni sono l’incatenamento, sono gli autisti a mettere le catene al mezzo o il rifornimento di carburante del mezzo”.

I punti su cui l’azienda ha mostrato una rigidità irremovibile, dopo mesi di trattative con i sindacati che avevano portato a un’ipotesi di accordo, e ritenuti inaccettabili per i lavoratori riguardano l’orario di lavoro e i Premi di risultato. “Nelle ultime settimane la Sab ha incontrato singolarmente i lavoratori proponendo di sottoscrivere accordi unilaterali nella speranza di garantire il servizio. Così, viene promesso un ipotetico Premio di risultato (ipotetico perché mai contrattato con nessuno data la sua irraggiungibilità) in cambio di prestazioni extra contrattuali che erano contenute nelle richieste aziendali durante la trattativa ma che unitariamente erano state giudicate davvero impossibili da sottoscrivere: riguardavano, in particolare, l’aumento dell’impegno lavorativo richiesto ai dipendenti che passava da 12 a 14 ore (il cosiddetto nastro lavorativo, cioè l’arco di ore di disponibilità comprese le ore di pausa) senza un adeguato corrispettivo economico”, oltre ad altre attività come la bigliettazione a bordo (non prevista dal Ccnl) sulla quale le organizzazioni sindacali avevano fatto delle aperture ottenendo continui rilanci da parte aziendale.

“L’autista – spiega Campisi –  si sarebbe trovato in una grande situazione di stress lavorativo, del tipo lavoro-dormo-dormo-lavoro. Ma noi offriamo un servizio pubblico e dobbiamo poterlo fare nelle condizioni ottimali. Oltre allo sciopero – continua Campisi – abbiamo richiesto un incontro col prefetto e ottenuto stasera alle 17.30. Ci sarà anche la Provincia e la Tpl (Agenzia per il Trasporto Pubblico Como Lecco-Varese), ente che ha il compito di programmare il servizio stesso e formulare i bandi di gara. Puntiamo a ottenere che la Sab e tutte le aziende che non rispettano i diritti dei lavoratori e il contratto nazionale non partecipino alle gare per il trasporto pubblico. Gli diremo anche che siamo pronti a riaprire le trattative sulla base di quell’accordo che l’azienda non vuole più basandosi su motivazioni extracontrattuali

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.