Il caldo deforma i binari?

Caro Operai Contro, che il caldo deformasse i binari pregiudicando la sicurezza della ferrovia non si era mai sentito. Probabilmente il caldo influisce negativamente sulla testa di chi va scrivendo ciò. Oppure si vuole solo tacere le responsabilità del governo Gentiloni e compari, sullo stato pietoso delle ferrovie italiane, dovuto ai tagli del personale e alla mancata manutenzione. Alla faccia di “Freccia rossa” e di “Italo”, i pendolari continuano a viaggiare su carri bestiame con tariffe in rialzo. I macchinisti hanno avuto l’ordine di non superare i 50 km orari, e alla faccia della tecnologia, rilevano che “ad occhio […]
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Caro Operai Contro,

che il caldo deformasse i binari pregiudicando la sicurezza della ferrovia non si era mai sentito. Probabilmente il caldo influisce negativamente sulla testa di chi va scrivendo ciò. Oppure si vuole solo tacere le responsabilità del governo Gentiloni e compari, sullo stato pietoso delle ferrovie italiane, dovuto ai tagli del personale e alla mancata manutenzione. Alla faccia di “Freccia rossa” e di “Italo”, i pendolari continuano a viaggiare su carri bestiame con tariffe in rialzo. I macchinisti hanno avuto l’ordine di non superare i 50 km orari, e alla faccia della tecnologia, rilevano che “ad occhio sono state notate delle leggere deformazioni delle rotaie dovute al gran caldo”. La deformazione delle rotaie è causata dalla mancata manutenzione alla massicciata, non certo al “caldo che deforma i binari” come titola l’articolo qui sotto, che vorrebbe attribuire alle “calamità naturali” la scarsa sicurezza sulle ferrovie e non alla mancata manutenzione,  cercando in tal modo di assolvere dalle sue responsabilità il governo Gentiloni. I pendolari non sono disposti a farsi prendere in giro, presto torneranno a farsi sentire.

Saluti da un pendolare

Ti mando un articolo dalla Gazzetta di Mantova

Il caldo deforma i binari, rallentamenti e disagi

Oltre al limite a 70 orari, tra Felonica e Suzzara ci sono tratti con obbligo dei 50. La decelerazione imposta per motivi di sicurezza. Preoccupazione dei pendolari

FELONICA. Una verifica delle condizioni della linea ferroviaria Suzzara- Ferrara ha fatto individuare dei tratti dove la sicurezza delle massicciate e dei binari è da ripristinare. Per questi tratti, meno di una decina tra Felonica e Suzzara sono scattati gli obblighi di rallentamento della circolazione. Una decelerazione che si somma al limite dei 70 orari imposto per la mancanza del sistema di allerta automatico (Sistema Controllo Marcia Treno o Scmt) che pur installato sui treni, non è funzionante per la mancanza dei ripetitori di segnale a terra. Una situazione che sta creando malumore fra gli utilizzatori dei treni e che fa scattare la protesta degli studenti pendolari, preoccupati della ripartenza dei convogli maggiormente utilizzati dagli studenti. «Temiamo che ci sia ancora caos – spiegano alcuni studenti dalle pagine di Facebook – perché nei giorni scorsi sui treni si sono accumulati ritardi di decine di minuti»

A spiegare la situazione il direttore generale di Fer (Ferrovie Emilia Romagna) che gestisce la linea. «Si tratta di rallentamenti precauzionali – dice Stefano Masola – nei tratti che gli stessi macchinisti hanno segnalato e dove ad occhio sono state notate delle leggere deformazioni delle rotaie dovute al gran caldo. Nei prossimi giorni abbiamo già predisposto una verifica strumentale attraverso una macchina che esegue la diagnosi millimetrica. Per ora manteniamo i rallentamenti, ma la prova di dirà come procedere. In ogni caso abbiamo già previsto i lavori di sistemazione, che prevedono il rincalzo delle massicciate. Purtroppo è un lavoro che si può eseguire solo con condizioni meteo favorevoli e cioè dopo che si è verificata una pioggia, altrimenti risulta un lavoro inutile».

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