Acciaieria Piombino: non riparte l’attività produttiva

Caro Operai Contro, l’acciaieria di Piombino (ex Lucchini), ha comunicato che non riprenderà l’attività produttiva. Se non gireranno gli impianti, tra un po’ si comincerà a parlare di esuberi. Conviene mettere subito le carte in tavola e mobilitarsi con la lotta. Se invece di incisive ed incalzanti iniziative di lotta, si rinvieranno le stesse di volta in volta, dopo l’incontro col Ministero, dopo il tavolo con la Regione, dopo ecc. ecc., allora la potenzialità della lotta operaia, finirà ancora una volta depotenziata e inutilizzata. Prevarrà il sindacalismo compiacente ed il padrone incontrastato avrà mano libera. Saluti da un operaio […]
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Caro Operai Contro,

l’acciaieria di Piombino (ex Lucchini), ha comunicato che non riprenderà l’attività produttiva. Se non gireranno gli impianti, tra un po’ si comincerà a parlare di esuberi. Conviene mettere subito le carte in tavola e mobilitarsi con la lotta. Se invece di incisive ed incalzanti iniziative di lotta, si rinvieranno le stesse di volta in volta, dopo l’incontro col Ministero, dopo il tavolo con la Regione, dopo ecc. ecc., allora la potenzialità della lotta operaia, finirà ancora una volta depotenziata e inutilizzata. Prevarrà il sindacalismo compiacente ed il padrone incontrastato avrà mano libera.

Saluti da un operaio già passato da situazioni simili.

 

Invio da: il Tirreno 28 agosto 2017

PIOMBINO. Aferpi: stop treno rotaie. Sindacati: alt al contratto con Cevital

L’azienda ha comunicato che l’impianto per ora non riprenderà l’attività produttiva. Chiesto un incontro urgente al Ministero per “trovare altri soggetti”. Anche Rossi appoggia la richiesta

Dopo l’incontro, sarà organizzata un’assemblea con le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm. “Il consiglio di fabbrica – spiegano in una nota di sindacati, rsu Aferpi e Piombino Logistic – dato che Aferpi non ha adempiuto al primo punto dell’addendum, motivo di risoluzione del contratto, chiede al governo di andare al superamento di Cevital. Il governo acceleri e intensifichi i rapporti con i soggetti interessati al polo industriale piombinese con l’obiettivo di tornare a produrre acciaio, sapendo che per i progetti industriali il governo ha l’obbligo di garantire la piena occupazione dei diretti e indiretti. Durante la fase di transizione il governo dovrà garantire la continuità produttiva dei tre treni di laminazione per salvaguardare occupazione e mercato”.

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