Napoli: lo sciopero USB non fa cenno ai 342 esuberi

Caro Operai Contro, non capisco perché l’Usb non fa cenno dei 342 esuberi nell’Anm. Ha proclamato per il 27 agosto uno sciopero del servizio pubblico, “contro il costante smantellamento di questo servizio pubblico e per l’affermazione di alcuni obiettivi inerenti le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti Anm”. Una motivazione condivisibile ma al tempo stesso enigmatica, dal momento che non parla dei 342 esuberi. E’ pur vero che “contro il costante smantellamento di questo servizio pubblico” si può leggere anche contro gli esuberi, i licenziamenti, ecc. E’ pur vero anche che lotte sotterranee tra padroni e schiavi […]
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Caro Operai Contro,

non capisco perché l’Usb non fa cenno dei 342 esuberi nell’Anm. Ha proclamato per il 27 agosto uno sciopero del servizio pubblico, “contro il costante smantellamento di questo servizio pubblico e per l’affermazione di alcuni obiettivi inerenti le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti Anm”. Una motivazione condivisibile ma al tempo stesso enigmatica, dal momento che non parla dei 342 esuberi. E’ pur vero che “contro il costante smantellamento di questo servizio pubblico” si può leggere anche contro gli esuberi, i licenziamenti, ecc. E’ pur vero anche che lotte sotterranee tra padroni e schiavi sono onnipresenti, e solo i diretti interessati possono avere il polso della situazione. Spero che gli autisti e il personale dell’Anm siano pronti a battersi contro i tagli del personale comunque mascherati.

Saluti da Portici

 

Allego 2 articoli da Il Mattino di Napoli: del 22 agosto 2017 e più sotto, del 11 agosto 2017.

Anm, sindacalisti sul piede di guerra: «Gli autobus cadono a pezzi»

«Perdono pezzi», gli autobus Anm ed è il caso di usare questa espressione dal momento che è proprio questo ciò che avviene durante le corse ed il trasporto degli utenti. Ieri si sono verificati due episodi che rendicontano l’insufficiente stato manutentivo dei veicoli e che, solo per casualità, non hanno provocato il ferimento dei passeggeri. Sulla linea 191 che copre la tratta compresa tra Ponticelli e piazza Garibaldi, mentre il bus procedeva su via Taddeo da Sessa, si è completamente staccata la copertura del cassonetto posto sopra le portiere posteriori.

Subito dopo aver effettuato una fermata, il conducente del mezzo ha sentito un rumore forte e sordo, accompagnato dalle urla dei passeggeri e una volta fermato il veicolo per assicurarsi che nessuno si fosse fatto male, ha verificato che un grande pezzo di plastica rigida ed una piastra in metallo si erano sganciati improvvisamente, precipitando dall’alto. Tanta paura a bordo ma nessun ferito.

Il secondo episodio riguarda, invece, il distacco di guarnizioni intorno alla portiera e di una plafoniera che ricopriva la luce posta sul fondo dell’autobus della linea 116 che collega via Brin a Cercola. Anche questa volta, l’incidente non ha avuto conseguenze per i passeggeri che erano tutti scesi all’ultima fermata ma lo stato dei mezzi preoccupa i conducenti Anm che, in entrambi i casi, hanno provveduto ad attivare le procedure di sicurezza e riportare i bus al deposito per sottoporli a manutenzione.

«Ci sono solo circa 20 mezzi in circolazione su 44 dei Mercedes nuovi al deposito, fermi per guasto o manutenzione che vengono sostituiti da mezzi vecchi non climatizzati e non ecologici creando disservizi su linee e all’utenza» segnala Adolfo Vallini del Sindacato Usb che annuncia lo sciopero di domenica 27. «E’ in programma lo sciopero del trasporto in città per protestare contro il costante smantellamento di questo servizio pubblico e per l’affermazione di alcuni obiettivi inerenti le condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti Anm – aggiunge Vallini – i dirigenti piuttosto che pensare alla manutenzione dei mezzi stanno cercando di boicottare lo sciopero ma continueremo a manifestare per il rilancio del trasporto su linea e su scala metropolitana integrato ed ecosostenibile per migliorare la condizione dei lavoratori e il servizio offerto ai cittadini».

 

Articolo del Mattino di Napoli di Venerdì 11 Agosto 2017

Nuovi esuberi a partire da ottobre, fino a circa un centinaio oltre ai 194 già previsti dallo stato di crisi, un’altra stretta alla cinghia su sprechi e lotta all’evasione e la porta aperta ai privati come exit strategy. «Avevamo già previsto la possibilità di vendere una quota di Anm nel piano di rientro del 2013 spiega l’assessore al Bilancio Enrico Panini poi non se n’è fatto nulla. C’è stato recentemente un colloquio con Mazzoncini, manager di Ferrovie dello Stato, che rientra in questo giro di orizzonte. Ma non c’è alcuna decisione a monte. La priorità è mantenere Anm al 100% pubblica e in mano al Comune. Ma è evidente che se la crisi dovesse precipitare oltre il limite, abbiamo bisogno di preparare un piano B e sondare il terreno su ulteriori ipotesi».

Il Comune cambia marcia sui trasporti. Il piano di risanamento Anm dell’ex amministratore Ramaglia non basta più. Ci sono 15 milioni in meno tra le entrate in bilancio da recuperare nei prossimi tre anni. Il Comune contava di spuntarli alla Regione, ma non arriveranno. Tutto da rifare.

Intanto, ieri la giunta ha approvato la delibera per l’aumento degli abbonamenti per la sosta sulle strisce blu da 10 fino a 150 euro, in base all’Isee, il trasferimento ad Anm di 3,5 milioni dalla Regione per l’adeguamento dei contratti 2011-2012, e l’aumento di capitale con la sottoscrizione delle quote da parte di NapoliHolding.

Ma è già corsa contro il tempo. La prima fase di esuberi andrà chiusa entro il 3 ottobre: 40 prepensionamenti con Naspi, 69 in mobilità verso altre partecipate, 85 da riqualificare come controllori e ausiliari del traffico. Subito dopo scatterà il secondo step delle eccedenze. I numeri sono ancora da definire, ma potrebbero oscillare tra i 50 e i 100. Attualmente in forza ci sono 2.492 unità, di cui circa 70 over 60 e 300 over 55. Gli inidonei sono circa 180, di cui 100 provvisori e 80 definitivi. Altri 4 inidonei sono risultati nelle ultime settimane e sono stati ricollocati presso gli Infopoint. Una prima bozza del piano di Ramaglia prevedeva 650 esuberi, con 100 prepensionamenti in più agli attuali e la cessione di 170 autisti a Ctp. Con l’obiettivo di portare i dipendenti a 2.150 nel 2019.

 

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