Gentiloni fa cassa su chi scappa dal terremoto

Caro Operai Contro, a Ischia chi voleva imbarcarsi per non rischiare di restare sotto il terremoto, non poteva farlo, bisognava avere la prenotazione o fare il biglietto. Il governo Gentiloni ha passato ogni limite! Le Capitanerie di Porto hanno messo a disposizioni le navi per l’evacuazione preventiva, ma chiedevano il biglietto perché la cosidetta “Protezione Civile”, e il governo Gentiloni, hanno pensato di fare cassa su chi scappava dal terremoto, per lasciare l’isola bisognava fare il biglietto. Ecco una testimonianza riportata da Corriere.it: “Gaetano Di Vaio su Facebook scrive: «Vergogna ad Ischia. Stanotte la gente, a migliaia, nel panico […]
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Caro Operai Contro,

a Ischia chi voleva imbarcarsi per non rischiare di restare sotto il terremoto, non poteva farlo, bisognava avere la prenotazione o fare il biglietto. Il governo Gentiloni ha passato ogni limite! Le Capitanerie di Porto hanno messo a disposizioni le navi per l’evacuazione preventiva, ma chiedevano il biglietto perché la cosidetta “Protezione Civile”, e il governo Gentiloni, hanno pensato di fare cassa su chi scappava dal terremoto, per lasciare l’isola bisognava fare il biglietto. Ecco una testimonianza riportata da Corriere.it: “Gaetano Di Vaio su Facebook scrive: «Vergogna ad Ischia. Stanotte la gente, a migliaia, nel panico più totale, e’ stata costretta a pagare prima il biglietto e poi ci si poteva imbarcare dopo ore ed ore di attesa alle biglietterie. Molte persone hanno fatto a botte per accaparrarsi un biglietto. Quello che andava fatto, era invadere le navi e buttare a mare chiunque si permetteva di chiedere il titolo di viaggio. E’ uno schifo. Spero che ci siano avvocati pronti ad intervenire per fare causa alle compagnie di navigazione, al comune di Ischia, allo stato italiano. In una situazione di altissimo stato di emergenza, questa cosa è imperdonabile”. Che altro aggiungere?

Saluti da Portici

 

Da Il Corriere.it

Terremoto a Ischia, la fuga dei turisti In mille tornano a casa nella notte.

Polemica sui biglietti.

I primi a fuggire dall’isola che trema sono sbarcati nella notte a Pozzuoli. Accolti dai volontari della Croce rossa italiana, ma anche dai parenti che li hanno abbracciati e si sono commossi come se i loro cari fossero appena tornati da un contesto di guerra. In 1.051 hanno lasciato subito Ischia «grazie a tre corse appositamente organizzate sotto il coordinamento del Comando generale delle Capitanerie di Porto» fanno sapere autorità. Altri ancora arriveranno sulla terraferma nel corso della giornata di martedì 22 agosto.

Verso il porto.

Molti italiani, diversi stranieri. Nonostante le rassicurazioni degli alberghi dell’isola in tanti hanno deciso di finire le loro vacanze prima del tempo. Il primo traghetto, partito da Napoli e con a bordo diverse squadre di soccorritori, doveva lasciare l’isola poco dopo le 21.30 ricordano diversi turisti. Passeranno due ore prima che l’imbarcazione lasci calata Porta di Massa. Centinaia di visitatori si riversano sul porto per prendere la prima motonave disponibile. Non vogliono stare un minuto di più. Si crea una fila lunga di auto: in banchina ci sono quasi tutti scappati dai luoghi più colpiti, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio. «Insieme ad altri amici ho provato a partire la scorsa notte ma c’era un sovraffollamento, secondo me non è stata gestita bene la cosa. Ho passato la notte in piazza, poi ho fatto il biglietto per il primo aliscafo utile. Ieri facevano partire chi aveva già una prenotazione, trovare posto è stato difficile», ha raccontato Simona, una turista poco prima di lasciare Ischia dopo la scossa di terremoto di lunedì sera.

Terremoto, scossa di magnitudo 4,0 a Ischia Tensione a bordo Alle 23.40 parte il primo traghetto. Ma la sosta a Procida fa infuriare diversi turisti che non vedono l’ora di tornarsene a casa. Momenti di tensione. Più di qualcuno chiede conto agli agenti nel porto. «La Questura ha chiamato la compagnia del traghetto per chiedergli se c’erano navi disponibili, non l’ha requisita: era giusto portare a Procida la gente che aveva pagato il biglietto», viene spiegato. Molti altri hanno aspettato fino all’alba per prendere un aliscafo.

Il giorno dopo.

Ressa al porto di Ischia anche la mattina dopo: l’impianto è stato preso d’assalto da centinaia di turisti che vogliono lasciare l’isola dopo il terremoto. Lunghe file alle biglietterie e all’imbarco di Casamicciola. Già stanotte erano partite più di mille persone ma in molti non hanno trovato posto e hanno trascorso la notte all’aperto in attesa di salire sui primi aliscafi disponibili. Anche lungo le strade di Casamicciola, dove sono numerosi gli edifici notevolmente danneggiati e i detriti in strada, i pochi presenti sono per lo più turisti con le proprie valigie che lasciano case e alberghi dove stavano trascorrendo le vacanze.

La polemica sui biglietti

E scoppia anche la polemica: in Rete molti turisti che si trovavano sull’isola hanno raccontato di aver dovuto pagare il biglietto per poter prendere aliscafi e traghetti. Il produttore cinematografico Gaetano Di Vaio su Facebook scrive: «Vergogna ad Ischia. Stanotte la gente, a migliaia, nel panico più totale, e’ stata costretta a pagare prima il biglietto e poi ci si poteva imbarcare dopo ore ed ore di attesa alle biglietterie. Molte persone hanno fatto a botte per accaparrarsi un biglietto. Quello che andava fatto, era invadere le navi e buttare a mare chiunque si permetteva di chiedere il titolo di viaggio. E’ uno schifo. Spero che ci siano avvocati pronti ad intervenire per fare causa alle compagnie di navigazione, al comune di ischia, allo stato italiano. In una situazione di altissimo stato di emergenza, questa cosa è imperdonabile».

Il crollo dei flussi

Partenze per Casamicciola crollate del 60%, rimborso dei biglietti presi in prevendita e forte afflusso di turisti che tornano da Ischia. È questa la situazione martedì mattina al molo Beverello dopo il terremoto di ieri sera a Ischia. Gli aliscafi tornano pieni di turisti che hanno deciso di interrompere la vacanza dopo la scossa e la Snav ha deciso di mettere in servizio da Casamicciola, la zona più colpita dalla scossa, una nave più grande, la Orion, per venire incontro alla forte richiesta di biglietti. Chi sbarca è spaventato: «La bambina ha avuto paura — racconta all’Ansa una giovane donna che spinge il passeggino lungo la passerella di sbarco :: il fatto di stare su un’isola mi ha messo ansia e siamo tornati». Ma non mancano i turisti in partenza: «Ho tentennato ieri sera — racconta una donna anziana arrivata da Potenza — ma poi ho deciso che non volevo perdermi questa vacanza con mia figlia».

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