Milano: “macelleria dell’orrore”

Caro Operai Contro, parafrasando “Milano da bere” il vecchio slogan in disuso, oggi si potrebbe dire: “Milano da vomitare”. Non solo riferito alle “precarie condizioni igieniche tra topi morti, tracce di muffe e sporcizia” di tanti negozi, come rileva l’articolo che qui sotto allego. Ma per il degrado che anche a Milano e dintorni hanno subito i contratti, le condizioni di lavoro, l’occupazione che si può ben definire “selvaggia”, anche e soprattutto quando rientra nelle norme dei multiformi lavori atipici, Una situazione che ha rinvigorito in peggio il lavoro nero, il ricatto che tanti lavoratori devono accettare per poter […]
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Caro Operai Contro,

parafrasando “Milano da bere” il vecchio slogan in disuso, oggi si potrebbe dire: “Milano da vomitare”. Non solo riferito alle “precarie condizioni igieniche tra topi morti, tracce di muffe e sporcizia” di tanti negozi, come rileva l’articolo che qui sotto allego. Ma per il degrado che anche a Milano e dintorni hanno subito i contratti, le condizioni di lavoro, l’occupazione che si può ben definire “selvaggia”, anche e soprattutto quando rientra nelle norme dei multiformi lavori atipici, Una situazione che ha rinvigorito in peggio il lavoro nero, il ricatto che tanti lavoratori devono accettare per poter lavorare. Si allungano le file alle mense dei poveri. I tromboni dell’informazione ne parlano in modo defilato, come di un incidente di percorso. Se non trovano il modo di dargli addosso allo straniero, l’argomento non trova continuità. Vedi le 56 persone denunciate per infrazioni nei negozi di alimentari. Fossero stati 56 cinesi apriti cielo, ma evidentemente tra questi 56 bottegai non c’era neanche uno straniero. E allora niente campagna nazionalista, la caccia allo straniero è rimandata. E niente televisione, poca pubblicità alle “precarie condizioni igieniche tra topi morti, tracce di muffe e sporcizia” di tanti negozi.

Saluti da Vimercate

 

Questo articolo è tratto da Milano Today

Topi e rifiuti tra i freezer con la carne marcia: scoperta macelleria dell’orrore a Giambellino Sequestrati 220 chilogrammi di cibo, il titolare del negozio è stato denunciato.

Duecentoventi chili di carne, pesce e prodotti gastronomici marci sequestrati e una denuncia. È il risultato di un bitz dell’unità annonaria della polizia locale di Milano all’interno di due depositi di una macelleria del quartiere Giambellino. I ghisa sono intervenuti insieme agli agenti del commissariato Lorenteggio, supportati da un medico del distretto veterinario.

Il cibo era compattato all’interno di enormi blocchi di ghiaccio dentro a sacchetti mal sigillati e senza alcuna etichetta. Non solo: la carne presentava colorazioni anomale e bruciature da freddo e i locali che ospitavano i frigoriferi, inoltre, erano in precarie condizioni igieniche tra topi morti, tracce di muffe e sporcizia.

Non è la prima volta. Nel corso del 2017 gli agenti dell’annonaria hanno sequestrato oltre ottocento chili di cibi scaduti o mal conservati durante i controlli in oltre seimila negozi sparsi per la città. Non solo: hanno registrato 749 violazioni a norme amministrative e igienico sanitarie e 55 reati. Inoltre ci sono stati quarantotto sequestri penali e amministrativi e 56 persone denunciate.

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