La statistica un tanto al chilo

Caro Operai Contro, “corre la produzione industriale” titola l’Istat. Come mai? Per quale motivo? L’Istat raccoglie i dati necessari per spiegarlo, ma ci da in pasto solo quelli funzionali alla classe dominante. Prendiamo appunto la “crescita tendenziale del 5,3% della produzione industriale”. Come e perché c’è stata questa crescita? Facciamo alcune ipotesi. Sono rientrati operai dalla Cassa Integrazione? Ci sono stati più operai che hanno lavorato? Ci sono stati più operai che hanno lavorato su più turni? Hanno lavorato gli stessi operai facendo anche gli straordinari? Hanno lavorato meno operai ma con l’ausilio di un nuovi  macchinari? Hanno lavorato […]
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Caro Operai Contro,

“corre la produzione industriale” titola l’Istat. Come mai? Per quale motivo? L’Istat raccoglie i dati necessari per spiegarlo, ma ci da in pasto solo quelli funzionali alla classe dominante. Prendiamo appunto la “crescita tendenziale del 5,3% della produzione industriale”.

Come e perché c’è stata questa crescita?

Facciamo alcune ipotesi.

Sono rientrati operai dalla Cassa Integrazione?

Ci sono stati più operai che hanno lavorato?

Ci sono stati più operai che hanno lavorato su più turni?

Hanno lavorato gli stessi operai facendo anche gli straordinari?

Hanno lavorato meno operai ma con l’ausilio di un nuovi  macchinari?

Hanno lavorato meno operai ma molto più intensamente? Ecc. ecc. ecc.

Ed il relativo monte salari, come è andato? Se è cambiato, come e perché? Ecc. ecc. ecc. Questi sono ovviamente solo alcuni esempi.

L’Istat non spiega perché “corre la produzione industriale”. I governanti lo ripetono aggiungendovi che la ripresa è in atto, i telegiornali amplificano la notizia. Gli operai sono col culo per terra più di prima, più sfruttati con lavori e salari precari, le fabbriche licenziano e chiudono, mentre “corre la produzione industriale”.

Saluti

 

ANSA

Istat: corre la produzione industriale

A giugno l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un incremento dell’1,1% rispetto a maggio. Corretto per gli effetti di calendario, a giugno 2017 l’indice è aumentato in termini tendenziali del 5,3% (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2016). Lo rende noto l’Istat in un comunicato.

Nella media del trimestre aprile-giugno 2017 la produzione è aumentata dell’1,1% nei confronti dei tre mesi precedenti. Nella media dei primi sei mesi dell’anno la produzione è aumentata del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’indice destagionalizzato mensile registra variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dell’energia (+5,7%), dei beni intermedi e dei beni di consumo (entrambi +1,3%); segna invece una variazione negativa il comparto dei beni strumentali (-0,3%).

In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a giugno 2017 una crescita significativa per l’energia (+9,8%); aumentano in misura rilevante anche i beni di consumo (+5,6%), i beni strumentali (+5,1%) e i beni intermedi (+4,0%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, a giugno 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+18,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,6%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,1%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+10,8%). L’unico settore che registra una diminuzione è quello dell’industria del legno, della carta e stampa (-1,1%).

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