Ericsson: fronte comune anche in altre città

Caro Operai Contro, penso che ad Assago e in altre città dove ci sono fabbriche Ericsson, debbano scendere in lotta per solidarietà anche le altre fabbriche, come hanno fatto a Genova e come giustamente hai messo in rilievo pubblicando l’articolo. Finora i lavoratori Ericsson di Assago sono scesi in piazza determinati. Devono essere affiancati dagli operai di altre fabbriche. In questo modo gli operai saranno molto più forti nell’opporsi ai licenziamenti e agli attacchi del padrone. Sosteniamo gli operai che lottano, se il sindacato non dichiara gli scioperi, delegittimiamo delegati e funzionari. Il sindacalismo operaio deve rimuovere fino in […]
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Caro Operai Contro,

penso che ad Assago e in altre città dove ci sono fabbriche Ericsson, debbano scendere in lotta per solidarietà anche le altre fabbriche, come hanno fatto a Genova e come giustamente hai messo in rilievo pubblicando l’articolo. Finora i lavoratori Ericsson di Assago sono scesi in piazza determinati. Devono essere affiancati dagli operai di altre fabbriche. In questo modo gli operai saranno molto più forti nell’opporsi ai licenziamenti e agli attacchi del padrone. Sosteniamo gli operai che lottano, se il sindacato non dichiara gli scioperi, delegittimiamo delegati e funzionari. Il sindacalismo operaio deve rimuovere fino in fondo gli esponenti del sindacalismo filopadronale e mobilitare gli operai alla lotta.

Saluti

 

Allego articolo da La Prealpina 29 luglio 2017

Assago, in piazza la rabbia dei lavoratori: “No ai licenziamenti alla Ericsson”

Dipendenti infuriati dopo l’annuncio choc dei 350 tagli. Doppio presidio di protesta a Milanofiori e sotto il consolato svedese

Assago (Milano), 29 luglio 2017 – Si è svolta ieri la prima giornata di mobilitazione dei lavoratori della Ericsson, che nei giorni scorsi ha annunciato 350 licenziamenti (duecento già comunicati via mail), 38 dei quali nella sede di Milanofiori ad Assago. Uno sciopero che ha coinvolto in maniera massiccia i dipendenti in tutta Italia. Ad Assago e a Milano in via Agnello, sotto la sede del consolato svedese, si sono anche tenuti due presidi. “Mercoledì si replica con uno sciopero di tutte le sedi italiane -spiega Massimo Del Sonno, delle Rsu di Assago -. Il comportamento messo in atto dalla multinazionale è stato poco etico. Non è possibile comunicare i licenziamenti con una mail. Il console svedese ci ha assicurato il massimo impegno per cercare di risolvere la situazione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Palazzo Marino: “Il Comune di Milano segue da vicino e con attenzione l’evolversi della situazione. Questa mattina (ieri, ndr) si è tenuto un incontro tra i tecnici dell’assessorato alle Politiche per il Lavoro e i rappresentanti dei lavoratori di Ericsson e Ericsson IT&S. L’incontro ha fatto emergere la volontà dell’amministrazione di attivarsi presso gli organi istituzionali competenti per l’apertura di un tavolo metropolitano che preveda anche il confronto con i vertici aziendali per comprendere i reali interessi e i relativi piani di sviluppo della multinazionale sul territorio milanese”. «Abbiamo sempre avuto una immagine della Svezia come quella di un Paese evoluto, civile, con alto senso della tutela sociale, con raffinate politiche di welfare e, soprattutto, con una grande vocazione per il dialogo sociale. Insomma, un Paese che ha insegnato al mondo che la qualità del lavoro e il rispetto della persona sono essenziali per avere, contemporaneamente, sviluppo economico e giustizia sociale. A giudicare, però, i comportamenti della multinazionale svedese Ericsson, tutto questo appartiene a un mondo immaginario”, è il commento di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

“Bisogna cambiare le regole del mercato del lavoro – spiega Damiano – è troppo facile e poco costoso licenziare, al punto tale che Ericsson ha rifiutato la proposta del Governo e delle Regioni di utilizzo della cassa integrazione. Alla faccia della sensibilità svedese alle problematiche sociali”.

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