Star: l’investimento produrrà nuovi esuberi

Alla Star, 3 anni è la durata di un direttore di stabilimento che si susseguono da almeno 15 anni, ognuno ha un compito: chi riduce, chi esternalizza chi vende, chi sposta chi taglia. L’ultimo boia ci lascerà a fine mese, nella sua scia uno stabilimento diviso dalla parte commerciale spostata a Milano e con la parte produttiva ad Agrate Brianza, che ormai conta 200 lavoratori, 60 persone in meno rispetto a 2 anni fa, con 110 operai, 80 diretti, 30 indiretti, 60 impiegati circa, 20 fra laboratorio e R&D e il resto personale vario. Gli ultimi avvenimenti da quel […]
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Alla Star, 3 anni è la durata di un direttore di stabilimento che si susseguono da almeno 15 anni, ognuno ha un compito: chi riduce, chi esternalizza chi vende, chi sposta chi taglia. L’ultimo boia ci lascerà a fine mese, nella sua scia uno stabilimento diviso dalla parte commerciale spostata a Milano e con la parte produttiva ad Agrate Brianza, che ormai conta 200 lavoratori, 60 persone in meno rispetto a 2 anni fa, con 110 operai, 80 diretti, 30 indiretti, 60 impiegati circa, 20 fra laboratorio e R&D e il resto personale vario.

Gli ultimi avvenimenti da quel fatidico 10 febbraio 2015 con il quale ci comunicarono un esubero di 65 lavoratori ci portarono a scioperare, presidiare fuori dalla portineria e ad azioni di volantinaggio ai centri commerciali con 10.000 volantini consegnati atti a screditare l’azienda che nel frattempo, incentivava la fuga volontaria dei cervelli, con la “buona uscita”.

Si apre poi un altra fase, quella del rinnovo del Contatto integrativo che ha portato ad un anno e mezzo di blocchi delle flessibilità: start up e compensativi, scioperi cadenzati anche settimanalmente o mensilmente a seconda del momento della contrattazione, che si è concluso di recente con la firma di un accordo di arretramenti contrattuali rispetto agli anni passati, (accordi degli anni 80) e che anche pericolosamente indeboliscono il Ccnl, in cambio di un investimento ed il blocco degli esuberi per 3 anni fino a fine 2020, durata dei lavori. Più precisamente nel

Contratto interno si lascia la massima polivalenza e polifunzionalità del lavoratore all’azienda, intesa come la mobilità delle posizioni di lavoro all’interno delle proprie competenze ‘qualitative e quantitative’ in uno o più reparti, il dimezzamento dei permessi retribuiti con un  mantenimento dei parametri minimi sull’organizzazione del lavoro come le 8 ore di produzione, la ciclicità dei turni, limite ripetute, riposi compensativi, indennità turni, turni differenziati, avente come ‘capestro’ un investimento di 30 milioni di euro, per razionalizzare lo stabilimento dato che l’area che ci contiene è di 220.000 mq, ‘ammodernandolo’ e inserendo una linea di produzione del brodo liquido che a oggi si fa in Spagna, occupa 15 persone e rimpiazzerà reparti che fanno piccole produzioni a singhiozzo che invece verranno esternalizzati.

La trattativa si è portata a termine in una fase di momenti particolari come il referendum proposto dai sindacalisti ad un punto in cui la trattativa era bloccata, e i lavoratori l’hanno bocciata al 64%; alla ripresa del confronto, l’azienda ha meschinamente usato i suoi tirapiedi per far girare una lettera firmata dagli impiegati e dagli indiretti e dai capi, capetti caponi, raccogliendo 100 firme per accettare la resa alla trattativa sotto il ricatto del ritiro degli investimenti. Parallelamente abbiamo fatto 2 denunce all’Asl su due fronti uno su quello degli spogliatoi e dei servizi igienici. Nonostante avessimo avvertito l’azienda di fermarsi, invece procedeva riducendoci maldestramente in spogliatoi non a norma e in servizi igienici insufficienti. L’Asl ci ha dato ragione, costringendo l’azienda a fare lavori di manutenzione dei locali, il rifacimento della segnaletica orizzontale e la riapertura dei servizi igienici chiusi e di nuovi spogliatoi.

L’altra vertenza è basata sull’esame del drug test. Abbiamo il sospetto che in alcuni casi venga usato violando la privacy della persona, aggirando la regola della effettività della mansione per i lavoratori che conducono muletti, o i possessori di patenti gas tossici, o i conduttori di caldaie, per alcuni lavoratori ma non per tutti. Invece Star si comporta come se ci volesse imporre di stare pronti prima o poi a fare qualsiasi mansione, (la massima polivalenza vista sopra). In più considerando che ‘erroneamente’ non aveva nemmeno coinvolto il medico di fabbrica, l’Asl sta controllando le documentazioni fornite dall’azienda e facendo interviste ai lavoratori per capire se c’ è correlazione tra mansione e test, i risultati li avremo dopo l’elaborazione.

In tutto questo marasma non si è firmato il calendario ferie perché non c’era spazio per la contrattazione.

Scusate la lunga parentesi …e così si è riportato ai lavoratori l’accordo migliorato dalle indennità su tutti i turni differenziati e pulendo i turni da orari inutili sui quali i lavoratori si erano espressi. L’accordo è passato con il 72% di favorevoli.

Conseguentemente per sottoporre l’accordo a un percorso “protetto” come dicono i sindacalisti”, protetto per loro” dicono altri, si è svolto un incontro in regione Lombardia all’ARIFIL. Oltre il responsabile Fulvio Matone, c’erano il vicesindaco di Agrate, l azienda con i suoi ‘ingegneri’, Rsu, funzionari sindacali. E’ stato messo a verbale la dichiarazione dell’investimento da parte di GB food (Galena Bianca), il gruppo che controlla Star, ‘imbonendo’ i presenti con le fulminee diapositive sul ”futuro  stabilimento’ chiamato Agrate compact .

 

Ai primi di luglio l’azienda chiama la Rsu con urgenza per dare una ‘notizia importante’ alla presenza della direzione spagnola, comunicano che il direttore di stabilimento ci lascia e il film si ripete e si riapre una nuova fase, dove questa manager venuta dalla Spagna ci dicono abbia già guidato alcune loro fabbriche in Spagna. I nostri compagni in Spagna però ci hanno avvertito che chi viene, è stato il loro direttore, responsabile per tutto il ridimensionamento e ristrutturazione industriale:” fate attenzione, un lupo travestito da agnello, specializzato in tutti i tipi di tagli, economico, sociale, del lavoro, etc. Dice una cosa e fa il contrario, contro i sindacati e sindacalisti qui continuamente ci perseguitava, cercherà di apparirvi vicino per poi scaricarvi e usarvi”.

 

Abbiamo ritirato bandiere e striscioni appesi fuori consecutivamente per 18 mesi dato il ‘raggiungimento’ di una parte dell’accordo…ovviamente il loro…

Abbiamo sollecitato l’incontro su tempistiche e progetto che si terrà a fine settembre; ma i conti non tornano, anche se dovessero cominciare veramente il ‘compact’ , sappiamo che l’investimento produrrà ulteriori esuberi: fondi linea nuovi, alcune automazioni lo snellimento delle linee e dei magazzini fra 2/3 anni…’se tutto va bene’…porterà ad un ulteriore mattanza in cui l’unità dei lavoratori e la nostra operosità, verrà messa ancora più alla prova. Servirà e sarà fondamentale per rafforzarci e continuare ad opporci ai licenziamenti, agli attacchi del padrone, che ciclicamente cambia i tagliatori di teste.

Saluti da Fabrizio. Rsu Flai-Cgil Star Agrate Brianza
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