Venezuela, inizia lo sciopero generale contro la costituente di Maduro: 2 morti e 50 arresti

C’è anche un adolescente di appena 16 anni tra le vittime degli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, nella prima giornata di sciopero generale in Venezuela contro l’Assemblea Costituente voluta dal governo di Nicolas Maduro. Nei disordini sono morti almeno 2 persone e ci sono stati oltre a 50 arresti. Oltre all’adolescente, è rimasto ucciso anche un uomo di 30 anni. I due sono morti nello Stato occidentale di Merida e a Caracas; e adesso sono oltre 102 i morti causati dall’ondata di proteste degli oppositori che scuotono il Paese da oltre quattro mesi. Secondo l’opposizione allo sciopero […]
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C’è anche un adolescente di appena 16 anni tra le vittime degli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, nella prima giornata di sciopero generale in Venezuela contro l’Assemblea Costituente voluta dal governo di Nicolas Maduro. Nei disordini sono morti almeno 2 persone e ci sono stati oltre a 50 arresti. Oltre all’adolescente, è rimasto ucciso anche un uomo di 30 anni. I due sono morti nello Stato occidentale di Merida e a Caracas; e adesso sono oltre 102 i morti causati dall’ondata di proteste degli oppositori che scuotono il Paese da oltre quattro mesi. Secondo l’opposizione allo sciopero ha aderito il 92% dei lavoratori, ma secondo Maduro l’appello ad incrociare le braccia «è stato sconfitto dalla classe operaia».

Intanto il presidente venezuelano ha respinto le sanzioni annunciate dal governo americano contro 13 alti dirigenti chavisti, che ha definito «illegali, insolenti ed insolite», in un discorso trasmesso a reti unificate dalla televisione del suo Paese.

Maduro ha invitato i 13 dirigenti – fra i quali si trovano il comandante della Guardia Nazionale e quello della polizia, la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, L’Ombudsman nazionale e la ministra responsabile delle prigioni – ad un meeting elettorale in vista delle elezioni per l’Assemblea Costituente, previste per domenica prossima.

A tutti, il presidente venezuelano ha consegnato una replica della spada dell’eroe nazionale, Simon Bolivar, sottolineando che «queste sanzioni rappresentano una vittoria per il nostro Stato, che dimostrano che siamo in piedi, uniti e forti, mentre ci incamminiamo verso la Costituente». «Grazie a Dio che a questi imbecilli è venuto in mente di sanzionarmi, è il miglior riconoscimento che possa immaginare per il mio spirito rivoluzionario», ha commentato Iris Varela, la ministro responsabile del sistema di carceri nel Paese.

Notizie La Stampa

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