SICILIA: CHIUSURA FABBRICA E LICENZIAMENTI

Nutri Mare, l’azienda di conserve di prodotti ittici chiude all’improvviso e licenzia 10 lavoratrici. In corso picchettaggio davanti alla fabbrica. Le operai in attesa di 6-7 mensilità. Di punto in bianco l’azienda dà lo stop alla produzione e licenzia le 10 lavoratrici. Accade alla Nutri Mare (ex Compagnia Mercantile) di Trappeto, azienda siciliana specializzata nella lavorazione delle conserve del tonno e dello sgombro. Ieri sera le lettere sono state consegnate ai rappresentanti sindacali: il licenziamento scatterà dal 1° agosto. E da stamattina, davanti ai cancelli della fabbrica in contrada Valle Fondi, è in corso un picchettaggio: la Flai, assieme alle […]
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Nutri Mare, l’azienda di conserve di prodotti ittici chiude all’improvviso e licenzia 10 lavoratrici. In corso picchettaggio davanti alla fabbrica. Le operai in attesa di 6-7 mensilità.

Di punto in bianco l’azienda dà lo stop alla produzione e licenzia le 10 lavoratrici. Accade alla Nutri Mare (ex Compagnia Mercantile) di Trappeto, azienda siciliana specializzata nella lavorazione delle conserve del tonno e dello sgombro. Ieri sera le lettere sono state consegnate ai rappresentanti sindacali: il licenziamento scatterà dal 1° agosto. E da stamattina, davanti ai cancelli della fabbrica in contrada Valle Fondi, è in corso un picchettaggio: la Flai, assieme alle lavoratrici, sta impedendo che dalla fabbrica possa essere portata all’esterno la produzione delle conserve dei prodotti ittici, frutto del lavoro di questi mesi. Le operaie attendono 6-7 mesi di stipendi. Nelle lettere di licenziamento si parla di “contrazione dell’attività”. “Non comprendiamo la ragione di un provvedimento che arriva così inaspettato, dall’oggi al domani – dice Dario Fazzese, segretario generale Flai Cgil Palermo – Attualmente le impiegate lavoravano, la merce è dentro, pronta a lasciare l’azienda per essere venduta. Le spiegazioni sono state tutte generiche, il titolare ha addotto anche motivi legati alla proprietà e a lavori di ristrutturazione da fare. E’ una delle poche aziende di punta della zona, se dovesse chiudere definitivamente sarebbe un dramma”.  La Flai chiede un immediato incontro con l’azienda, anche per sollevare il problema del mancato rispetto dell’accordo sui compensi dovuti , siglato un mese fa in Confindustria, dopo due giornate di sciopero. Un’intesa che prevedeva il pagamento di una prima rata da 2mila euro di arretrati per le lavoratrici in attesa, tutte da anni con contratto a chiamata, assunte per la durata del processo lavorativo, che questa volta doveva concludersi il 31 dicembre 2017. E poi il pagamento del mese corrente e degli altri importi rateizzati. Dopo le rassicurazioni giunte in seguito alla protesta, adesso l’amara sorpresa. Il sindacato ha denunciato l’azienda per la serrata e chiederà l’interessamento della Prefettura di Palermo.

NOTIZIE da siciliaunonews.com

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