Paga oraria tagliata: da 9,5 euro a 4,5 euro (lordi).

Caro Operai Contro, il bando al ribasso per il padrone che paga di meno, se lo è aggiudicato il Consorzio Cpm. Gli operai da anni addetti al facchinaggio nella sede della Regione Sardegna, continueranno a fare lo stesso lavoro, ma con una paga oraria tagliata da 9.5 euro a 4,5 euro (lordi), la 14° mensilità viene abolita e tre operai saranno comunque licenziati. Contro queste decisioni gli operai si sono ribellati. Sulla vertenza si è pronunciato il Tar ed il Consiglio di Stato, dando ragione in buona sostanza, alla pratica del bando al ribasso. Un invito per tutti i […]
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Caro Operai Contro,

il bando al ribasso per il padrone che paga di meno, se lo è aggiudicato il Consorzio Cpm. Gli operai da anni addetti al facchinaggio nella sede della Regione Sardegna, continueranno a fare lo stesso lavoro, ma con una paga oraria tagliata da 9.5 euro a 4,5 euro (lordi), la 14° mensilità viene abolita e tre operai saranno comunque licenziati. Contro queste decisioni gli operai si sono ribellati. Sulla vertenza si è pronunciato il Tar ed il Consiglio di Stato, dando ragione in buona sostanza, alla pratica del bando al ribasso. Un invito per tutti i padroni, ad applicare il bando al ribasso nei confronti dei propri operai.

Più il padrone colpisce, più si rende evidente ed indispensabile la necessità che gli operai si organizzino in un proprio partito.

Saluti da Vimercate

 

Articolo da Sardinia Post

Vertenza facchinaggio in Regione: tre esuberi e stipendi dimezzati

È arrivata la sentenza definitiva sulla vertenza dei lavoratori di facchinaggio della Regione Sardegna: dopo la decisione del Tar, il tribunale amministrativo regionale, e quella del Consiglio di Stato, il bando che assegna (al ribasso) il servizio al Consorzio Cpm è ora definitivo (qui la procedura). Nonostante le proteste dei lavoratori e l‘interrogazione di due consiglieri regionali, i dipendenti da anni impiegati nei lavori di facchinaggio e portierato delle sedi regionali vedranno rinnovato il contratto ma a condizioni decisamente più svantaggiose: una paga dimezzata (si passerà dai 9,5 euro orari a 4,5), niente quattordicesima, ore di lavoro in meno. “Oltre a questo – ci spiega Mattia Mazzuzi, portavoce di un movimento di protesta culminato, qualche mese fa, con diversi sit- in e con l’occupazione degli uffici regionali di viale Trieste – tre di noi non avranno il rinnovo del contratto; alcuni passeranno da cinque a tre ore di lavoro giornaliere. Il ribasso ottenuto dalla Regione con il bando permetterà alle casse dell’ente di risparmiare un milione di euro in cinque anni, ma graverà sulle spalle di noi dipendenti

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