Lacrime di coccodrillo del sindacato

Caro Operai Contro, sabato 6 maggio un operaio di 52 anni è morto schiacciato dal muletto. Sono sempre più numerosi gli operai e i lavoratori costretti a lavorare il sabato e nelle festività. Spesso sotto il ricatto di accordi firmati dai sindacati, così il padrone ha buon gioco: o mangi sta minestra o salti la finestra. Così succede che per il profitto si muore sul lavoro anche di sabato e nei festivi. Questi sindacalisti firmano accordi che obbligano gli operai ad essere a disposizione del padrone 365 giorni l’anno, poi versano lacrime di coccodrillo. Operai, togliamo la delega ai […]
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Caro Operai Contro,

sabato 6 maggio un operaio di 52 anni è morto schiacciato dal muletto. Sono sempre più numerosi gli operai e i lavoratori costretti a lavorare il sabato e nelle festività. Spesso sotto il ricatto di accordi firmati dai sindacati, così il padrone ha buon gioco: o mangi sta minestra o salti la finestra. Così succede che per il profitto si muore sul lavoro anche di sabato e nei festivi. Questi sindacalisti firmano accordi che obbligano gli operai ad essere a disposizione del padrone 365 giorni l’anno, poi versano lacrime di coccodrillo. Operai, togliamo la delega ai sindacalisti che fanno accordi e ci mettono davanti ai fatti compiuti, senza tener conto della nostra volontà. Impegniamoci per un sindacalismo che rispecchi i nostri interessi. Basta con gli orari selvaggi che alimentano la strage degli operai sul lavoro. Basta con gli accordi a perdere.

Saluti operai

Articolo da: Il Tirreno

PRATO. Infortunio mortale sul lavoro nella mattinata di oggi, 6 maggio, alla Interfil di via Di Vittorio a Vaiano. Un operaio di 52 anni, Fabrizio Boccini, originario di Montemurlo ma domiciliato a Vaiano, è rimasto schiacciato da un carrello elevatore mentre lavorava all’esterno dell’azienda. I primi a soccorrerlo sono stati i compagni di lavoro, che hanno immediatamente chiamato il 118. Sul posto un’ambulanza della Misericordia di Vaiano, il cui medico però ha tentato inutilmente di rianimare l’operaio e poi ne ha constatato la morte. In via Di Vittorio sono intervenuti anche i carabinieri di Vaiano, i vigili del fuoco di Prato e il servizio prevenzione e sicurezza dell’Asl 3, per compiere gli accertamenti della dinamica dell’infortunio e stabilire se sono state violate o meno le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il pm di turno Eligio Celano, dopo aver autorizzato la rimozione della salma,  ha aperto un”inchiesta.

L’infortunio mortale alla Interfil di Vaiano (foto Batavia) Le reazioni. “Non è stata una fatalità: manca la cultura della prevenzione». Dura la presa di posizione della Camera del Lavoro di Prato sulla morte dell’operaio cinquantaduenne a Vaiano. «Mentre siamo in viaggio per raggiungere Roma in occasione della manifestazione nazionale della Cgil per sostenere la battaglia per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori – si legge in una nota – apprendiamo la tragica notizia della morte sul lavoro a Vaiano. Nell’esprimere il più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia del lavoratore ed in attesa che emergano i dettagli sulla dinamica dell’incidente, vogliamo ribadire con forza l’inaccettabilità di ogni morte sul lavoro. Troppo spesso per giustificare queste tragedie ci si appella alla fatalità mentre la vera causa resta la mancanza di una concreta cultura della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro».

«La seconda vittima nel giro di una settimana, una tragedia senza fine, inaccettabile per qualsiasi paese civile, una scia di sangue che deve essere fermata al più presto». Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Annalisa Nocentini. «Alla famiglia va il cordoglio di tutti la Uil Toscana», ha aggiunto. Due morti sul lavoro nel giro di una settimana sono incubo senza fine. Qualche giorno fa un ragazzo di appena 21 anni a Osmannoro, oggi un operaio a Vaiano. Siamo stanchi di sgolarci per richiamare tutti al minimo di regole per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Servono certezze, basta con queste tragedie che gettano nella disperazione famiglie e intere comunità. Facciamo appello affinché anche la tragedia di oggi non cada nel dimenticatoio».

Al coro dei sindacalisti si unisce il presidente della Regione Enrico Rossi: «Sono troppe le vite spezzate durante un turno di lavoro. Conquiste che sembravano acquisite, come la sicurezza e la protezione dei lavoratori nelle ore e nei luoghi del lavoro, non lo sono più. Anche la crisi ha intensificato i ritmi e non ha aumentato solo lo sfruttamento ma ha anche indebolito gli anticorpi verso l’illegalità, il sommerso e la precarietà delle condizioni di lavoro». «Alla famiglia, agli amici ed ai colleghi di questo lavoratore – conclude Rossi – esprimo la mia più sincera solidarietà e vicinanza».

 

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