Aggiornamento dai cancelli della Innse del 4 maggio.

Nona settimana di presidio delle portinerie della Innse contro i licenziamenti e contro la nuova richiesta di altri 11 mesi CIGS per “riorganizzazione” che il padrone ha chiesto . Il padrone continua nella sua pesantissima pratica repressiva mettendo in campo contro la nostra lotta tutta la sua arroganza, tutta la sua forza  e tutta la sua potenza economica. Il quadro repressivo di quello che ci sta facendo subire è questo: quattro operai licenziati, di cui un delegato sindacale. 39 provvedimenti disciplinari comminati a quasi tutti i dipendenti, rifiutando l’arbitrato davanti all’ufficio provinciale del lavoro trascinandoci davanti a ben due […]
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Nona settimana di presidio delle portinerie della Innse contro i licenziamenti e contro la nuova richiesta di altri 11 mesi CIGS per “riorganizzazione” che il padrone ha chiesto .

Il padrone continua nella sua pesantissima pratica repressiva mettendo in campo contro la nostra lotta tutta la sua arroganza, tutta la sua forza  e tutta la sua potenza economica.

Il quadro repressivo di quello che ci sta facendo subire è questo:

quattro operai licenziati, di cui un delegato sindacale.

39 provvedimenti disciplinari comminati a quasi tutti i dipendenti, rifiutando l’arbitrato davanti all’ufficio provinciale del lavoro trascinandoci davanti a ben due giudici del tribunale del lavoro di Milano.

Un anno di cassa integrazione straordinario da febbraio 2016 a marzo 2017, più un’altra richiesta di CIGS per altri 11 mesi.

Denuncia penale che coinvolge 22 operai con i seguenti capi d’accusa: art 508 C.P. (per occupazione dell’azienda), art. 610 C.P. (violenza privata), art. 110 C.P. (concorso in reato).

Una richiesta di danni per aver impedito all’azienda di aver portato a termine il proprio programma di ristrutturazione.

Il padrone con queste azioni vuole  intimorirci  nel tentativo miserabile di  farci mollare la nostra lotta.

Un tentativo spregevole che di certo non ci fa paura, ma che determina ancora di più la nostra risoluzione a continuare la lotta e il nostro presidio davanti alle portineria della INNSE.

La massiccia campagna repressiva che il padrone sta conducendo nei nostri confronti non ci spaventa di certo, ma ci colpisce economicamente, sia per la quota di salario che stiamo perdendo sia per le spese legali che dobbiamo sostenere. Ora più che mai il nostro obiettivo per rispondere al padrone e quello di raccogliere il maggior numero possibile di fondi a sostegno di tutte le nostre spese.

Ricordiamo a tutti coloro che vogliono contribuire per sostenere materialmente la nostra lotta, che è attiva una pagina web giulemanidallainnse.it destinata alla raccolta di fondi per far fronte alle spese legali. L’appuntamento è per martedì mattina, 5 maggio , dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.

 

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