Chiuso un altro ospedale

Caro Operai Contro, all’improvviso con l’ufficiale giudiziario sono arrivati i fabbri per porre i sigilli all’ospedale. I pazienti hanno dovuto lasciare i letti e andarsene in pigiama, raccogliendo le loro quattro cose. E’ successo a La Quiete di Varese, una clinica privata convenzionata col servizio sanitario nazionale, per la quale è stata decretata la chiusura. I pazienti per curarsi dovranno rivolgersi a strutture lontane, con liste d’attesa ancora più lunghe. Sempre più spesso dal nord al sud d’Italia, chiudono reparti o interi ospedali. Mentre i politici fanno ciò che vogliono e continuano le loro commedie nei programmi televisivi. Ci […]
Condividi:

Caro Operai Contro,

all’improvviso con l’ufficiale giudiziario sono arrivati i fabbri per porre i sigilli all’ospedale. I pazienti hanno dovuto lasciare i letti e andarsene in pigiama, raccogliendo le loro quattro cose. E’ successo a La Quiete di Varese, una clinica privata convenzionata col servizio sanitario nazionale, per la quale è stata decretata la chiusura. I pazienti per curarsi dovranno rivolgersi a strutture lontane, con liste d’attesa ancora più lunghe. Sempre più spesso dal nord al sud d’Italia, chiudono reparti o interi ospedali. Mentre i politici fanno ciò che vogliono e continuano le loro commedie nei programmi televisivi.

Ci hanno preso per rincoglioniti. Svegliamoci e facciamoci sentire!

Saluto da Maccagno

 

Articolo da La Prealpina

La Quiete, chiusi due piani e il blocco operatorio. Attività sospesa. L’ufficiale giudiziario si è presentato questa mattina, 28 aprile, ai cancelli della struttura sanitaria di via Dante a Varese con i fabbri per mettere i sigilli alle porte. La riunione con politici e sindacati non ha evitato il blocco delle attività.

Sempre più concitata la situazione all’interno della clinica La Quiete di Varese, che di fatto vede bloccate le attività dal pomeriggio di oggi, venerdì 28 aprile. Proviamo a descrivere cosa è successo in questa complessa giornata.

Dopo l’arrivo in mattinata dell’ufficiale giudiziario accompagnato dai fabbri, pronti a sigillare le porte dello stabile in ottemperanza all’ordinanza di sfratto che pende sulla clinica di via Dante, si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato lo stesso ufficiale giudiziario, due funzionari Ats e rappresentanti della Cassinelli, società che gestisce parte della struttura.

Sono stati avvertiti prefetto e questore, che ha inviato la Digos. Sono poi arrivati i rappresentanti dei sindacati (Umberto Colombo e Giancarlo Ardizzoia della Cgil), i dipendenti dell’azienda preoccupati per la situazione e i rappresentanti della politica: il primo ad arrivare è stato il leghista Marco Pinti, seguito da Paolo Bertocchi (Pd) in rappresentanza della Provincia di Varese e da Davide Galimberti e Andrea Civati, sindaco e assessore del Comune di Varese. Uscendo dalla riunione Galimberti aveva rassicurato i dipendenti, affermando che i 12 ricoverati sarebbero rimasti ai loro posti sottoposti alle cure dei medici, ma subito dopo il saluto delle autorità politiche, ecco l’inattesa svolta.

I fabbri e l’ufficiale giudiziario si sono portati ai piani superiori della clinica, per prendere le misure e procedere alla chiusura degli spazi, invitando i dipendenti a raccogliere le loro cose e portarle via da luoghi che da quel momento sono diventati inaccessibili e sottoposti all’autorità giudiziaria. Chiuso anche il blocco operatorio, l’area dove c’è la farmacia e la sala di preparazione dei farmaci oncologici.

Gli interventi programmati sono 15, ma il provvedimento, deciso nella riunione cominciata nella mattinata, sancisce di fatto il blocco delle attività della clinica. Da sabato 29 aprile non saranno effettuati interventi, visite ed esami ambulatoriali da domani.

Chi è ricoverato verrà dimesso quanto prima. Per i lungo degenti (quattro persone) verrà effettuata una valutazione specialistica e organizzato il ricovero in altra struttura con un percorso assistito. Palpabile il nervosismo e la delusione tra i dipendenti, che in questi mesi hanno lottato e creduto nel possibile salvataggio della clinica, anche aprendola alla città con eventi e visita gratuite, molto apprezzate dalla cittadinanza che vede nella Quiete un punto di riferimento storico.

In questi giorni era stata formalizzata una proposta per l’acquisizione della struttura del valore di 4 milioni di euro e pare che proprio nella serata di giovedì 27 aprile ne sia arrivata un’altra, da un gruppo emiliano. Ma ora sembra proprio tutto finito.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.