I sindacalisti nazionali non vanno nella sede del Comune occupato dagli operai

PIOMBINO 12 aprile 2017 – Abbiamo appreso dalla stampa che nella giornata di giovedì membri delle segreterie nazionali di FIM, FIOM e UILM verranno a Piombino. Ma non verranno nella sede dell’occupazione, a decidere come comportarsi assieme agli operai. No, ciascuno di loro incontrerà i propri delegati nel segreto delle chiuse stanze delle loro sedi. Per imporre la loro linea. La decisione è gravissima per due ordini di questioni: Il primo è che in questi giorni si è parlato molto di assemblea aperta e decisionale e la discussione è continuata fino ad ieri sera, con dichiarazioni possibiliste da parte […]
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PIOMBINO 12 aprile 2017 – Abbiamo appreso dalla stampa che nella giornata di giovedì membri delle segreterie nazionali di FIM, FIOM e UILM verranno a Piombino.
Ma non verranno nella sede dell’occupazione, a decidere come comportarsi assieme agli operai. No, ciascuno di loro incontrerà i propri delegati nel segreto delle chiuse stanze delle loro sedi. Per imporre la loro linea.
La decisione è gravissima per due ordini di questioni:

  1. Il primo è che in questi giorni si è parlato molto di assemblea aperta e decisionale e la discussione è continuata fino ad ieri sera, con dichiarazioni possibiliste da parte di membri delle RSU. Ma mentre discutevano con noi non hanno avuto il coraggio di dire che il comunicato alla stampa era già stato inviato.

  2. Il secondo ordine di questioni è ben più grave. Con il rifiuto di incontrare i lavoratori in un confronto pubblico per fissare il mandato con il quale le segreterie andranno a trattare, si affossa ogni forma di democrazia sindacale, si nega il diritto ai lavoratori di esprimersi. Quelli che una volta erano l’espressione diretta di un processo che coinvolgeva tutti i lavoratori, si sono trasformati in autocrati, arroganti nei confronti dei lavoratori, mansueti lacchè del governo (come in questo caso) e dei padroni (come nel caso del contratto nazionale). Ci sorge anche spontaneo il sospetto che in realtà le decisioni siano già state prese sopra a testa dei lavoratori e che il prossimo incontro a Roma sia già sapientemente orchestrato

Se questa è la “difesa” dei lavoratori che intendono praticare, sappiano che rischiano grosso, rischiano la perdita di ogni credibilità, rischiano di essere loro a provocare la protesta incontrollata.
Ai membri delle RSU che ancora hanno rispetto per le regole e per i lavoratori che li hanno votati chiediamo di dissociarsi da queste scelte, denunciarle, fare il possibile per riportare il dibattito tra i lavoratori.
Ai lavoratori iscritti chiediamo di far sentire la propria voce presso i loro rappresentanti e portare il dibattito in assemblea, con trasparenza.

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