BLIZ IN SALENTO: RIAPRE IL CANTIERE DEL GASDOTTO

Redazione di Operai Contro, all’origine del super-gasdotto nel Salento c’è una storia di mazzette. In tutte le grandi opere i veri beneficiari sono padroni, mafiosi e politici. Al Nord la TAV al Sud il super-gasdotto. Un intreccio di manager in affari con la mafia, valigie di contanti, oligarchi russi, affaristi italiani legati alla politica, casseforti anonime con la targa offshore. Un giovane del Salento Aggiornamento ore 20 E’ stata raggiunta una mediazione tra i No Tap e la multinazionale che sta realizzando l’approdo del gasdotto a Melendugno. La società ha annunciato la sospensione dei lavori per oggi e i […]
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Redazione di Operai Contro,

all’origine del super-gasdotto nel Salento c’è una storia di mazzette. In tutte le grandi opere i veri beneficiari sono padroni, mafiosi e politici. Al Nord la TAV al Sud il super-gasdotto. Un intreccio di manager in affari con la mafia, valigie di contanti, oligarchi russi, affaristi italiani legati alla politica, casseforti anonime con la targa offshore.

Un giovane del Salento

Aggiornamento ore 20

E’ stata raggiunta una mediazione tra i No Tap e la multinazionale che sta realizzando l’approdo del gasdotto a Melendugno. La società ha annunciato la sospensione dei lavori per oggi e i tre camion che erano bloccati a 30 metri dal sito di stoccaggio degli ulivi di Masseria del Capitano, stanno tornando indietro come chiesto dai manifestanti. I mezzi, con il loro carico di ulivi espiantati, stanno ritornando verso il sito di San Basilio dove è avvenuta l’eradicazione, scortati dai cittadini.

Repubblica

Ricominciano a sorpresa i lavori di espianto degli ulivi sul tracciato del gasdotto Tap a Melendugno. Nei giorni scorsi era circolata la notizia che gli interventi sarebbero stati sospesi fino a lunedì, invece all’alba la zona di San Basilio in cui sorge il cantiere dell’opera, che porterà in Italia il gas dell’Azerbaijan, è stata militarizzata e i mezzi della ditta incaricata da Tap sono arrivati e hanno cominciato a lavorare.

Colti di sorpresa i pochi attivisti rimasti a guardia del presidio, attivo dal 17 marzo, che hanno subito lanciato l’appello sui social network, chiamando a raccolta altri manifestanti anche se nei giorni scorsi il sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha lanciato un appello affinché le manifestazioni si svolgano in maniera pacifica e si possano evitare episodi di scontro con le forze dell’ordine, come quelli accaduti martedì 28 e mercoledì 29 marzo.

I manifestanti No Tap,oltre 200, hanno bloccato la strada provinciale Melendugno-Calimera che conduce a Masseria del Capitano, il sito dove vengono stoccati gli ulivi espiantati. Molti di loro sono seduti a terra e impediscono così ai camion di proseguire.  Anche donne e bambini partecipano alla protesta che vede coinvolta la cittadinanza di Melendugno.

Sul posto  anche il sindaco Potì, che sta invitando i manifestanti a mantenere la protesta su toni civili. “Si è trattato – ha detto il primo cittadino del comune salentino – di un vero blitz. Nessuno ci aveva avvertito che questa mattina sarebbero ripresi i lavori. La polizia è arrivata ancora una volta in un numero spropositato ancor prima dell’alba, scortando gli operai delle ditte e attuando dei blocchi al transito veicolare e pedonale di tutta l’area. E’ l’ennesimo vuoto di democrazia in questa storia”.

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