Sei inabile al lavoro? Ti licenzio per il tuo bene

Così i dirigenti della Oerlikon potrebbero aver pensato, ritenendo che nella fabbrica di circa settecento dipendenti, un posto adeguato alle nuove condizioni di salute di uno che faceva il fresatore, non ci fosse. Ora, marcia indietro dell’azienda. Licenziamento revocato. I dirigenti della Oerlikon Graziano Trasmissioni ora parlano di errore. La pronta risposta dei lavoratori con lo sciopero al licenziamento di Antonio Forchioni, ha costretto l’azienda a aprire una trattativa con le organizzazioni sindacali. Nulla di ufficiale al momento in cui stiamo scrivendo, ma lo sciopero compatto di tutti i lavoratori –di tutti i turni- degli stabilimenti di Cascine Vica […]
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Così i dirigenti della Oerlikon potrebbero aver pensato, ritenendo che nella fabbrica di circa settecento dipendenti, un posto adeguato alle nuove condizioni di salute di uno che faceva il fresatore, non ci fosse.

Ora, marcia indietro dell’azienda. Licenziamento revocato. I dirigenti della Oerlikon Graziano Trasmissioni ora parlano di errore. La pronta risposta dei lavoratori con lo sciopero al licenziamento di Antonio Forchioni, ha costretto l’azienda a aprire una trattativa con le organizzazioni sindacali. Nulla di ufficiale al momento in cui stiamo scrivendo, ma lo sciopero compatto di tutti i lavoratori –di tutti i turni- degli stabilimenti di Cascine Vica (Rivoli) e di Luserna S. Giovanni, ha scatenato un tale fragore mediatico che la multinazionale ha dovuto tornare sui suoi passi.

La direzione parla di errore, quello del licenziamento di un operaio che ha da poco subito un trapianto di fegato in conseguenza di una grave malattia. Licenziamento per inabilità al lavoro. Ma quale errore se la stessa azienda nelle ultime settimane, ha licenziato in altri stabilimenti italiani, due operai, rappresentanti sindacali della Fiom, per inabilità al lavoro?

Grazie al clima culturale e politico costruito dalle leggi anti operaie del Governo, il padronato è convinto di avere mano libera nello disfarsi della forza lavoro che non gli aggrada, pure di quella colpita da inidoneità fisiche causate dal lavoro stesso. Le dichiarazioni del ministro Poletti sulla vicenda quindi appaiono delle vere e proprie “lacrime di coccodrillo”.

L’aspetto positivo della vicenda è stato l’immediata risposta con lo sciopero di tutti i compagni e tutte le compagne di lavoro di Antonio. Di fronte alla compattezza dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali, anche le direzioni aziendali più oltranziste si devono arrendere. Che questo sia un esempio per ridare coraggio alla classe operaia: l’unità dei lavoratori può fermare il padrone; i diritti e la dignità negati a un lavoratore, saranno negati anche agli altri, senza la solidarietà tra tutti.

Torino, 10 marzo 2017-03-10

Ilsincacatoaltracosa-opposizione Cgil

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