Pendolari: sempre peggio

Caro Operai Contro, “Malpensa Express” e “vagoni di eccellenza” nonché “Direttissimi”. A Trenord non manca la fantasia, per ammantare pomposamente treni e corse che di efficiente, anzi di speciale hanno solo il costo delle profumate tariffe. Per il resto si tratta di “un vero calvario per i pendolari ammassati sulle carrozze”. Una truffa in piena regola con la quale Trenord, “continua a impiegare treni singoli e non più doppi”. Altri treni vengono soppressi e i direttissimi costretti a fermate impreviste “per raccogliere gli sventurati rimasti sulla banchina a causa di mancati passaggi e di carrozze inaccessibili per la troppa […]
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Caro Operai Contro,

“Malpensa Express” e “vagoni di eccellenza” nonché “Direttissimi”. A Trenord non manca la fantasia, per ammantare pomposamente treni e corse che di efficiente, anzi di speciale hanno solo il costo delle profumate tariffe. Per il resto si tratta di “un vero calvario per i pendolari ammassati sulle carrozze”. Una truffa in piena regola con la quale Trenord, “continua a impiegare treni singoli e non più doppi”. Altri treni vengono soppressi e i direttissimi costretti a fermate impreviste “per raccogliere gli sventurati rimasti sulla banchina a causa di mancati passaggi e di carrozze inaccessibili per la troppa folla”. Pamela Lainati, voce storica del comitato bustocco dei pendolari, ha twittato all’assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte. Servirebbe forse qualcos’altro al posto dei twitt?

Saluti da un pendolare

Articolo da: La prealpina 7 marzo 2017

Martedì 7 il vaso della sopportazione è esploso. Una giornata di vero calvario per i pendolari ammassati sulle carrozze del Malpensa Express diretto a Milano. Treni in ritardo, corse soppresse, vagoni d’eccellenza (i direttissimi dell’aeroporto pagati profumatamente dagli utenti) costretti a compiere fermate non previste anche a Castellanza e Rescaldina per raccogliere gli sventurati rimasti sulla banchina a causa di mancati passaggi e di carrozze inaccessibili per la troppa folla.

Già, perché dalla stazione di via Vincenzo Monti in poi, trovare un posto a sedere era impossibile visto l’alto afflusso di persone a dispetto di treni troppo corti per contenerle. Tutti in piedi, insomma, e se a Saronno chi doveva salire ha davvero faticato a farsi largo, addirittura a Milano Bovisa sono volati insulti fra i passeggeri a terra e quelli a bordo, con i primi che chiedevano a gran voce ai secondi di pigiarsi, ricevendo in cambio parole impronunciabili. Una vera guerra dei poveri.

«La verità è che Trenord, nonostante la mutata situazione, continua a impiegare treni singoli e non più doppi», spiega Claudia Cerini, una vita da pendolare e quindi di battaglie, ora portate sui banchi del consiglio comunale per i Cinque Stelle. «L’ultima è stata una giornata ancora più da odissea delle altre, ma il problema è ormai strutturale». Tutti imbufaliti, insomma. E c’è chi, come Pamela Lainati, altra voce storica del comitato bustocco, ha twittato all’assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte: «In piedi. Un libro in mano non ci sta. Treno troppo corto. Gente non sale. Provi lei a iniziare un giorno così».

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