EDIS: 52 LICENZIAMENTI, OPPURE NE LICENZIO 92 E CHIUDO

Caro Operai Contro, il ricatto del padrone è: 52 licenziamenti su 92 dipendenti, oppure chiudo e licenzio tutti. Una storia che si ripete ogni giorno in tanti posti di lavoro, di ricatto in ricatto, e le chiamano “libertà democratiche”. Una violenza che non fa notizia, non va oltre chi la subisce. Non viene rilevata come tale, nella civiltà delle barbarie in cui viviamo che, tra le tante “sensibilità”, non riconosce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, in una gerarchia sociale con gli operai come vittime sacrificali. Costretti a lavorare per un padrone per sopravvivere, sotto il ricatto di condizioni e contratti […]
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Caro Operai Contro,

il ricatto del padrone è: 52 licenziamenti su 92 dipendenti, oppure chiudo e licenzio tutti. Una storia che si ripete ogni giorno in tanti posti di lavoro, di ricatto in ricatto, e le chiamano “libertà democratiche”.

Una violenza che non fa notizia, non va oltre chi la subisce. Non viene rilevata come tale, nella civiltà delle barbarie in cui viviamo che, tra le tante “sensibilità”, non riconosce lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, in una gerarchia sociale con gli operai come vittime sacrificali.

Costretti a lavorare per un padrone per sopravvivere, sotto il ricatto di condizioni e contratti sanciti nella sottomissione alla sovrana legge del profitto.

Nessuno grida alla violenza dei ricatti del padrone, dovrebbe mettere in discussione questo sistema sociale fin dalle sue radici. Solo gli operai hanno veramente interesse e possono farlo: organizzarsi in Partito contro questa società che ci porta in rovina.

Saluti per il Partito Operaio

 

L’articolo dalla Gazzetta di Modena

Edis, si sciopera ancora contro i licenziamenti di metà del personale

Oltre 50 dipendenti davanti all’ingresso dell’azienda che produce figurine e adesivi per protestare contro il secco taglio del personale. Cgil e Rsu cercano una mediazione con la dirigenza, per trovare soluzioni alternative

Nuovo sciopero di 4 ore alla Edis di Modena stamattina lunedì 20 febbraio: dalle ore le lavoratrici si sono riunite in presidio davanti ai cancelli di via Tacito, contro il licenziamento di 52 dipendenti previsto dalla storica azienda produttrice di figurine.

Nonostante le proteste dei lavoratori, sfociate in uno sciopero spontaneo la mattina del 7 febbraio, l’azienda non ha mutato i propri piani. La scorsa settimana, è stata infatti consegnata alle Rsu e al sindacato Slc/Cgil, l’apertura della procedura di licenziamento collettivo. Nella comunicazione, si annunciano 52 licenziamenti su un totale di 92 dipendenti, e si conferma la totale indisponibilità aziendale al ricorso agli ammortizzatori sociali, quali la cassa integrazione straordinaria.

Viene inoltre preannunciata la disdetta degli accordi integrativi aziendali, comprensivi di mensa, casa lavoro, premio di risultato e di agevolazioni per famiglie con bambini piccoli, conquistati in anni di contrattazione.

“Come ciliegina sulla torta, viene persino paventata la chiusura dell’intera azienda, ovviamente se non verranno accettate le richieste aziendali – spiega la Slc/Cgil – L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, chiede quindi alla proprietà di rivedere le posizioni e di intraprendere percorsi condivisi, che tengano conto delle necessità dei dipendenti. Qualora questo non avvenga, è stata confermata la volontà di proseguire i percorsi di lotta”.

La Rsu e la Slc-Cgil ribadiscono di nuovo la propria disponibilità a ricercare soluzioni, ma prevedendo l’utilizzo di tutti gli strumenti di sostegno ai lavoratori e le lavoratrici.

 

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