POMIGLIANO: LA LEGGE DEL PADRONE

Redazione di Operai Contro, La vicenda giudiziaria dei cinque operai FCA di Pomigliano, licenziati per aver inscenato il finto suicidio di Marchionne in segno di protesta contro il reale suicidio di due loro compagni di lavoro cassintegrati, evidenzia che vi è una sola legge quella del padrone anche quando sembra che alcuni magistrati diano ragione agli operai. La Corte di Appello di Napoli (sentenza n. 6038/2016 del 27/09/2016) ha ribaltato i due precedenti pronunciamenti del Tribunale di Nola (Decreto di rigetto n.18203/2015 del 04/06/2015 e Sentenza n. 993/2016 del 05/04/2016). Le sentenze del tribunale di Nola  avevano in un […]
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Redazione di Operai Contro,

La vicenda giudiziaria dei cinque operai FCA di Pomigliano, licenziati per aver inscenato il finto suicidio di Marchionne in segno di protesta contro il reale suicidio di due loro compagni di lavoro cassintegrati, evidenzia che vi è una sola legge quella del padrone anche quando sembra che alcuni magistrati diano ragione agli operai.

La Corte di Appello di Napoli (sentenza n. 6038/2016 del 27/09/2016) ha ribaltato i due precedenti pronunciamenti del Tribunale di Nola (Decreto di rigetto n.18203/2015 del 04/06/2015 e Sentenza n. 993/2016 del 05/04/2016). Le sentenze del tribunale di Nola  avevano in un primo momento dichiarato legittimo il licenziamento dei cinque operai. Il Tribunale d’Appello di Napoli interviene reintegrando gli operai licenziati

La Corte ha disposto a favore degli operai “il risarcimento del danno dagli stessi subiti, nella misura massima di dodici mensilità di retribuzione”. I mesi totali senza retribuzione sono 26, a cui vanno aggiunte le tredicesime ed i premi di produzione, ma di questi 26 e passa mensilità agli operai ne sono stati restituite solo 12, con una perdita netta superiore a 14 mensilità.  A questo va aggiunto che la FCA ha erogato questo risarcimento trattenendo arbitrariamente4 le quote di TFR (liquidazione) che aveva dovuto corrispondere agli operai all’atto del licenziamento.

“La Corte dichiara l’illegittimità dei licenziamenti impugnati, annulla i recessi e condanna la società reclamata alla reintegrazione dei lavoratori reclamanti nel pregresso posto di lavoro”. Dunque, per dare esecuzione alla sentenza, i cinque operai dovrebbero essere rientrati negli stessi posti di lavoro da cui erano stati allontanati. Eppure a tutt’oggi nessuno dei cinque ha potuto svolgere una sola giornata lavorativa.

Un operaio di Pomigliano

lo scritto è tratto

Reintegro per la FCA

A libro paga fuori dalla fabbrica

la potente legge uguale per tutti non prevede per i padroni l’esecuzione forzata

 di Andrea Vitale

http://operaieteoria.it/2017/02/a-libro-paga-fuori-dalla-fabbrica/

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