Se non ci organizziamo nessuno lo farà per noi

Caro Operai Contro, tutti i giorni tanti licenziamenti singoli o di pochi lavoratori passano in silenzio, o neanche lo si viene a sapere. E’ uno stillicidio diffuso e quotidiano, che non fa notizia, soprattutto da quando di esuberi e licenziamenti si parla di grandi numeri, perfino di miglia per volta. Quello che è successo alla Segafredo Zanetti di Pianoro (Bo), di cui anche Operai Contro ne ha parlato, è un caso molto importante, direi un esempio per tutti gli operai. Ieri leggendo la notizia che alla Camst di Villanova di Castenaso (Bo), l’azienda ha convocato 3 lavoratori comunicando loro […]
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Caro Operai Contro,

tutti i giorni tanti licenziamenti singoli o di pochi lavoratori passano in silenzio, o neanche lo si viene a sapere. E’ uno stillicidio diffuso e quotidiano, che non fa notizia, soprattutto da quando di esuberi e licenziamenti si parla di grandi numeri, perfino di miglia per volta.

Quello che è successo alla Segafredo Zanetti di Pianoro (Bo), di cui anche Operai Contro ne ha parlato, è un caso molto importante, direi un esempio per tutti gli operai. Ieri leggendo la notizia che alla Camst di Villanova di Castenaso (Bo), l’azienda ha convocato 3 lavoratori comunicando loro il licenziamento, ho pensato a come hanno reagito gli operai della Segafredo i quali, davanti al licenziamento di un loro compagno, sono entrati in sciopero a oltranza, e per 2 giorni nessuno ha lavorato, il 3° giorno Segafredo ha ritirato il licenziamento.

Perché non proviamo a parlarne seriamente con i nostri compagni di lavoro, sul come essere preparati e determinati come gli operai della Segafredo? Ad essere pronti se colpiscono qualcuno di noi a rispondere con determinazione. Potrebbe trattarsi non necessariamente di licenziamenti, ma qualsiasi altro attacco alle nostre condizioni di lavoro, sempre più pesanti. Se non ci organizziamo per essere preparati, non lo farà nessuno per noi. Potremo fissare un giorno la settimana per trovarci in un posto al di fuori dell’orario di lavoro, per discutere dei nostri problemi in fabbrica, che ce ne sono sempre. Invito i giovani operai a discutere di come organizzarsi in fabbrica.

Saluti operai

 

Ti mando un estratto da Repubblica.it del 17 febbraio 2017

Ai tre lavoratori, di 39, 45 e 52 anni, è arrivata a fine gennaio la convocazione per stamattina alla Direzione provinciale del lavoro, con oggetto: “Licenziamento”. Preoccupati ne hanno parlato in assemblea coi sindacati che sono riusciti a capire che la ragione è che alcuni servizi informatici verranno esternalizzati, cioè affidati a ditte esterne. “Sono persone che lavorano in Camst da più di 10 anni, con famiglie e bimbi piccoli, senza mai una contestazione o provvedimenti disciplinari – spiega Daniela Dessì, rappresentante sindacale in azienda – Ma soprattutto i programmi su cui lavorano sono ancora operativi, non si capisce perché li debbano esternalizzare”.

Prima la fusione con Gesin-Proges, che ha portato mille lavoratori di Parma all’interno del gruppo (i dipendenti totali sono più di 15mila), ma anche l’esternalizzazione del servizio di catering, per cui 20 lavoratori sono passati a una società partecipata da Camst con sede a Firenze, e poi quelli del settore vending, le macchine automatiche, dove 60 persone, di cui 12 a Bologna, dovranno passare al gruppo Argenta di Modena, dove però c’è già una vertenza aperta per 30 esuberi. “In tutte queste operazioni abbiamo discusso e concordato il passaggio, per questi tre licenziamenti no – protesta Gaia Stanzani, della Filcams Cgil – È una cosa folle: mi dici dove pensi di reimpiegarli? A quali condizioni? Con o senza articolo 18? Non sono cose di poco conto”.

 

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