Scendiamo in piazza come in Romania

Redazione Operai contro, Mi associo alle lettere dei due operai che sono state pubblicate dal vostro giornale riguardanti le attuali proteste del popolo rumeno. Infatti gli esiti delle proteste nelle piazze della Romania hanno determinato ieri, dopo il ritiro del decreto “salva-corrotti”, le dimissioni volontarie del ministro della giustizia Florin Iordache. Pare proprio che tali proteste continueranno ancora visto che in precedenza era stato costretto a dimettersi anche Florin Iianu ministro del commercio e dell’imprenditoria. Sono d’accordo sulla necessità di cacciare il nostro Governo e tutti quei politici lazzaroni e ruba soldi che siedono in parlamento. Le proteste effettuate […]
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Redazione Operai contro,

Mi associo alle lettere dei due operai che sono state pubblicate dal vostro giornale riguardanti le attuali proteste del popolo rumeno.

Infatti gli esiti delle proteste nelle piazze della Romania hanno determinato ieri, dopo il ritiro del decreto “salva-corrotti”, le dimissioni volontarie del ministro della giustizia Florin Iordache. Pare proprio che tali proteste continueranno ancora visto che in precedenza era stato costretto a dimettersi anche Florin Iianu ministro del commercio e dell’imprenditoria.

Sono d’accordo sulla necessità di cacciare il nostro Governo e tutti quei politici lazzaroni e ruba soldi che siedono in parlamento.

Le proteste effettuate dal popolo rumeno non hanno niente a che fare con le nostre proteste che assomigliano più a delle processioni e che finiscono sempre come un fuoco di paglia.

Qui da noi in Italia popolo di chiacchieroni troppo intenti a seguire le serate di Sanremo o il campionato di calcio le iniziative di protesta non sono nemmeno tenute in considerazione nonostante i motivi per farle ce ne siano molti e importanti.

A partire dall’eliminazione delle riforma del Jobs Act di Renzi che neppure in fase di approvazione siamo stati capaci a contrastare efficacemente o perlomeno di invadere le piazze protestando ad oltranza.

Sono anch’io un operaio e ho potuto constatare che purtroppo sia i sindacati confederali e sia i sindacati alternativi non sono in grado di organizzare delle vere proteste come quelle romene. A noi operai non manca il coraggio di lottare contro i soprusi dei padroni come certamente è tanta la volontà dei giovani, dei disoccupati e dei precari di protestare, di resistere nelle piazze e davanti le sedi istituzionali per giorni interi e in modo deciso.

Invece noi operai lo vediamo in fabbrica e quando ci portano nelle processioni che la nostra rabbia e la nostra voglia di ribellione contro i padroni e contro i politici viene sempre abbattuta da chi ci dovrebbe appoggiare e organizzare cioè il sindacato.

Coloro che in pratica dovrebbero tutelarci hanno sempre fatto opera di barriera e di conciliazione per far si che tutte le ribellioni finiscano male o come spesso accade nei rinnovi dei contratti nazionali ci fanno ingoiare pochi euro come vogliono i padroni.

Vuoi perché il sindacato molte volte è asservito e compiacente con i padroni, vuoi perché forse è meglio non organizzare scioperi o proteste dure e lunghe per carenza di cultura di lotta da parte dei funzionari sindacali e quindi allora è meglio stare in ufficio piuttosto che sulle barricate.

Come la risolvono qui senza lotte, alla fine ci sono sempre gli avvocati che ci portano in vertenza cosi nessuno protesta.

Ma in sostanza sono anch’io del parere che se non ci organizziamo in proprio cioè senza la solita delega al funzionario sindacale di turno dovremo continuare a subire.

Fermo restando che dovremmo essere sicuramente noi operai a tenere in mano le redini delle proteste, organizzarci come classe operaia per contrastare le prepotenze padronali, e liberarci dalla schiavitù del lavoro salariato.

Saluti da un operaio

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