Ciclo rifiuti: Municipio preso d’assalto contro i licenziamenti

Caro Operai Contro, a che gioco stanno giocando i politici con gli operai addetti alla raccolta rifiuti di Messina? Nei giorni scorsi questi operai hanno “preso d’assalto” Palazzo Zanca, la sede del Municipio della città: se non arriva l’assunzione alla nuova azienda che deve subentrare alla vecchia fallimentare, si va dritti al licenziamento.Ogni politico ha una versione diversa della situazione. Gli operai possono far sentire la loro forza solo restando uniti, dando continuità e diversificando la lotta nelle forme più incisive, per contrastare i licenziamenti. I fatti salienti degli ultimi giorni.  1) l’Ispettorato del lavoro striglia il sindaco Renato […]
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Caro Operai Contro,

a che gioco stanno giocando i politici con gli operai addetti alla raccolta rifiuti di Messina? Nei giorni scorsi questi operai hanno “preso d’assalto” Palazzo Zanca, la sede del Municipio della città: se non arriva l’assunzione alla nuova azienda che deve subentrare alla vecchia fallimentare, si va dritti al licenziamento.Ogni politico ha una versione diversa della situazione. Gli operai possono far sentire la loro forza solo restando uniti, dando continuità e diversificando la lotta nelle forme più incisive, per contrastare i licenziamenti.

I fatti salienti degli ultimi giorni.

 1) l’Ispettorato del lavoro striglia il sindaco Renato Accorinti che in veste di presidente della Srr (la nuova azienda), non ha ancora assunto gli operai di Ato, Messinambiente e tutti i dipendenti del comparto nei comuni soci della Srr, come prevede in questi casi la legge regionale 9 del 2010.

 2) Per questo motivo il Dirigente dell’Ufficio territoriale del lavoro, Gaetano Sciacca ha ordinato alla Srr, ovvero al sindaco di assumere i lavoratori sopracitati.

 3) L’assessore Daniele Ialacqua dice che la nuova azienda (Srr) “è una bufala della Regione. I Comuni non hanno intenzione di impegnarsi finanziariamente. Come trasferiamo lavoratori senza sostenibilità economica?”.

 4) Le diatribe fra politici locali risentono anche del fatto che “i riferimenti impiantistici e di corretta gestione del ciclo rifiuti sono al centro di una disputa ancora tutta da definire tra la Regione siciliana e il Governo Nazionale”.

 Di tutte queste beghe a farne le spese non possono essere gli operai. Proprio queste beghe potrebbero essere un pretesto per licenziarli e assumerne altri a minor salario e condizioni peggiori.

Bisogna che la lotta contro i licenziamenti sia all’altezza della situazione.

Saluti da Lentini

 

Fonte “Tempostretto”

Rifiuti, l’Ispettorato del Lavoro tira in ballo la Srr e bacchetta Accorinti sui lavoratori

La situazione è già difficile e complicata. I nodi da sciogliere sono troppi. I dubbi ancor di più. La questione rifiuti, la nascita della nuova società e il possibile fallimento di Messinambiente, insieme alle questioni politiche e alla sfiducia, sono entro un unico calderone in piena ebollizione. Le valutazioni da fare sono tante, le decisioni da prendere sono pesantissime. E in questa matassa non semplice da dipanare ecco che irrompe anche l’Ispettorato del Lavoro che tira fuori la Srr e bacchetta duramente il sindaco Renato Accorinti in quanto presidente della nuova società che nei piani della Regione avrebbe dovuto rimpiazzare gli Ato in liquidazione e che invece già ancor prima di nascere qualcuno considera come un altro carrozzone inutile. Mentre, infatti, l’amministrazione Accorinti si concentra su Messinambiente e MessinaServizi, guardando soprattutto alla gestione dei rifiuti della città, il Dirigente dell’Ufficio Territoriale del Lavoro, Gaetano Sciacca, suona la sveglia e ordina alla Srr di assumere subito tutto il personale che già da tempo doveva transitare nella nuova società. Il riferimento è ai lavoratori di Ato, Messinambiente e a tutti gli dipendenti del comparto nei comuni soci della Srr. Per Sciacca, in pratica, basterebbe solo seguire quanto previsto dalla legge regionale 9 del 2010 per mettere subito in sicurezza i lavoratori. Un tema molto caldo in questi giorni a Palazzo Zanca, preso d’assalto proprio dai lavoratori esasperati da questo clima di incertezza.

 

Sciacca ha dato l’ultimatum con una nota dello scorso 12 gennaio: «La Srr è tenuta a procedere immediatamente senza alcun indugio all’assunzione del personale, di cui ai commi 6 e 7 dell’art 19 della legge regionale, in deroga al comma 8 dell’art 19, così come prescritto dall’ordinanza n. 27 rif del 1 dicembre 2016 del presidente della Regione» scrive il Dirigente, respingendo tutte le motivazioni che Accorinti, in quanto presidente della Srr, aveva messo nero su bianco nella nota dello scorso 30 dicembre che rispondeva ad altri due solleciti che Sciacca aveva firmato il 12 e il 21 dicembre.

Il 12 dicembre l’Ispettorato ricordava ad Accorinti che con il tavolo tecnico del 3 novembre la Srr si era impegnata ad ottemperare con urgenza a quanto prescritto dalle note assessoriale e dell’avvenuta presa d’atto del Presidente della Regione in merito all’immediato trasferimento del personale compreso nella dotazione organica approvata. In quella nota il Dirigente Sciacca diffidava la Srr ad ottemperare alle disposizioni in materia di personale in basse alla legge regionale 9 del 2010 entro il 31 dicembre e notiziare l’Ispettorato in merito a quanto era stato adempiuto fino a quel momento entro il 15 dicembre.

 

Il 21 dicembre, in un’altra nota, lo stesso Sciacca si soffermava soprattutto sulla situazione dell’Ato2, rilevandone le inadempienze amministrative-contabili e la procedura di cancellazione della stessa società dal registro delle imprese che avrebbe provocato grave nocumento ai lavoratori che sarebbero stati licenziati. Alla luce di questa situazione, il Dirigente scriveva di ritenere «del tutto ingiustificato il ritardo accumulato dalla Srr nell’attivarsi prontamente all’acquisizione del personale» parlando di inottemperanza che potrebbe configurarsi come danno erariale con conseguenti responsabilità personali per i legali rappresentanti della Srr e dell’Ato2.

Accorinti il 30 dicembre rispondeva replicando che la Srr ha adottato fin dal 2014 tutti gli atti di propria competenza e che solo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 la Regione si è attivata ad approvare la dotazione organica della società, tra l’altro con una procedura che definì poco chiara. La nota del sindaco e presidente della Srr si sofferma anche su altri aspetti e scarica molte responsabilità alla Regione: «L’assessorato competente non ha mai rilasciato alcuna certificazione di conformità del Piano Regionale dei Rifiuti al Piano d’Ambito della Srr Messina Area Metropolitana, probabilmente in quanto il quadro regionale della gestione integrata dei rifiuti si modifica di mese in mese attraverso le ordinanza del Presidente della Regione, e poiché i riferimenti impiantistici e di corretta gestione del ciclo rifiuti sono al centro di una disputa ancora tutta da definire tra la Regione siciliana e il Governo Nazionale».

 

Per Accorinti queste criticità «non consentono di avere uno strumento di programmazione efficace per questa società, nella totale assenza di disposizioni da parte dell’Assessorato per l’Energia». Nonostante questo però si spiega che la Srr ha adottato provvedimenti riguardo il riparto delle risorse economiche che ogni comune socio deve garantire alla Srr, ma sono state poche le risposte pervenute, a cui si aggiunge il caso dei comuni dell’AtoMe2 che non hanno intenzione di impegnarsi finanziariamente, visto il disimpegno messo in atto anche nei confronti dell’Ato2. Una situazione che crea preoccupazione e disagio.

Un altro appunto viene fatto sul danno erariale prospettato da Sciacca: «Il rischio di incorrere in profili di danno erariale, prima di essere attribuito a questa società, dev’essere contestato agli enti che per legge devono sostenere economicamente la Srr Messina Area Metropolitana». Il riferimento è soprattutto a quei Comuni dell’ex Ato2 che starebbero sostenendo economicamente alcuni lavoratori con “particolari forme di distacco che sarebbe opportuno verificare”. Accorinti non ha dubbi: «In assenza di impegni finanziari certi dei Comuni soci non sarà possibile procedere all’avvio della operatività della Srr».

 

Ma per l’Ispettorato del Lavoro le criticità sollevate dalla Srr non bastano, così come non basta addebitare il ritardo maturato all’assenza di disposizioni da parte dell’Assessorato per l’Energia e i servizi di Pubblica utitlità della Regione siciliana. Per Sciacca è impensabile che l’avvio dell’operatività della Srr sia esclusivamente condizionato all’assunzione dell’impegno finanziario dei singoli soci (enti pubblici), tutto questo palesando un ulteriore prolungamento all’ottemperanza delle disposizioni di cui alla legge 9 del 2010 in materia di personale, che non può che comportare grave nocumento ai lavoratori aventi diritti compresi nella dotazione organica approvata. «Gli ordini riportati in quest’ultima individuano funzioni e responsabilità a carico sia del Commissario straordinario che delle Srr, fugano qualsiasi dubbio in merito alle perplessità o giustificazioni avanzate da codesta società, anche per quanto inerente la quota parte a carico dei singoli comuni, compreso quello di Messina, non consentendo omissioni di alcun genere» scrive Sciacca, decidendo così di affondare il colpo e di mettere nero su bianco che non sarà tollerato più nessun ritardo o mancata azione sul fronte della Srr.

Una questione che tra le righe è emersa anche pochi giorni fa in aula, quando l’assessore Daniele Ialacqua disse a muso duro che non consentirà a nessuno pressioni di ogni sorta: “Non mi faccio tirare dalla giacchetta e terrò la schiena dritta. Ancora parliamo della Srr? È una bufala messa in campo dalla Regione per creare un altro buco come le Ato. Non mi piego a pressioni per fare assumere persone in una Srr che non ha nessuna sostenibilità economica perché i Comuni non hanno intenzione di impegnarsi finanziariamente. Come trasferiamo lavoratori senza sostenibilità economica?”. I toni sono dunque accesissimi anche su questo fronte. Una partita aperta a 360 gradi.

 

 

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