Pendolari Alta velocità: tariffe più 35%

Caro Operai Contro, i responsabili del Pd dicono che gli abbonamenti differenziati nascono per venire incontro alle diverse esigenze dei pendolari. Nelle fasce orarie di punta l’aumento dell’abbonamento è del 35%! Sulla Bologna-Milano del 37,4%! Se non ci “venivano incontro” quanto l’avrebbero aumentato? «Definirla una stangata è fare un complimento» attacca Leonardo Pellegrini, esponente del comitato pendolari dell’Alta velocità Torino-Milano. Gli operai e i pendolari che non possono permetterselo, dovranno prendere il treno lumaca che passa molto prima, stare in giro un sacco di tempo e su molte tratte non c’è neanche il treno prima. Nelle fasce orarie differenziate […]
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Caro Operai Contro,

i responsabili del Pd dicono che gli abbonamenti differenziati nascono per venire incontro alle diverse esigenze dei pendolari. Nelle fasce orarie di punta l’aumento dell’abbonamento è del 35%! Sulla Bologna-Milano del 37,4%! Se non ci “venivano incontro” quanto l’avrebbero aumentato? «Definirla una stangata è fare un complimento» attacca Leonardo Pellegrini, esponente del comitato pendolari dell’Alta velocità Torino-Milano. Gli operai e i pendolari che non possono permetterselo, dovranno prendere il treno lumaca che passa molto prima, stare in giro un sacco di tempo e su molte tratte non c’è neanche il treno prima.

Nelle fasce orarie differenziate si pagherà meno, ma come rimarcano i pendolari «è difficile che ci siano lavoratori che possano prendere servizio dopo le 10 e finirlo entro le 16». Mentre è partita la commedia del solito scaricabarile tra il governo e i vertici dell’Alta velocità, le prossime mosse per respingere gli aumenti, toccano al comitato pendolari, e non potranno tardare perché febbraio con le nuove tariffe è dietro l’angolo.

Saluti da un pendolare

 

Articolo da La Stampa

Tempi duri per i pendolari dell’Alta velocità. Nei mesi scorsi Ntv ha progressivamente cancellato gli abbonamenti per Italo nelle tratte tra i capoluoghi di regione. Trenitalia, invece, ha deciso di mantenerli, anche per il pressing di Parlamento, Governo e Regioni, ma lo ha fatto aumentando il costo del documento di viaggio per i Frecciarossa. A partire da febbraio, infatti, per ottenere lo stesso livello di servizio attuale, cioè la possibilità di viaggiare sette giorni su sette in tutte le fasce orarie in seconda classe i pendolari dovranno pagare in media circa il 35 per cento in più. E’ il caso della Torino-Milano, della Bologna-Firenze, della Firenze- Roma, della Roma Napoli, della Milano-Firenze e della Reggio Emilia-Milano. Leggermente più contenuto il rincaro sulla Roma-Caserta – poco più del 31% – i viaggiatori abituali tra Bologna e Milano saranno costretti a pagare il salasso più alto, il 37,4 per cento in più.

«Definirla una stangata è fare un complimento» attacca Leonardo Pellegrini, esponente del comitato pendolari dell’Alta velocità Torino-Milano.

Barbara Morgante, amministratore delegato della società del gruppo Fs, spiega: «L’abbonamento non può contare su contributi pubblici e deve contribuire alla sostenibilità economica del servizio offerto». E poi aggiunge: «Abbiamo mantenuto quanto avevamo anticipato in tutte le sedi, anche istituzionali, confermando gli abbonamenti Alta velocità». L’azienda, però, ha deciso di differenziarli.

Oltre a quella appena descritta ne sono state introdotte altre tre tipologie. La prima prevede la possibilità di usare i treni ad alta velocità in tutte le fasce orarie ma solo dal lunedì a venerdì. In questo caso l’incremento è più contenuto, intorno al 20%. Tradotto in euro vuol dire, ad esempio, che sulla Torino-Milano se ne dovranno pagare 68 in più oppure 71 da Roma a Napoli.

Le altre due tipologie di abbonamento, classificati come «morbide», permettono di pagare di meno ma hanno un limite: si possono utilizzare solo sui treni in partenza nella fascia oraria compresa tra le nove del mattino e le 17 del pomeriggio. Per chi sceglie questa formula e vuole usarla per sette giorni ci sarà un risparmio medio del 5 per cento che diventano circa 15 se si viaggia dal lunedì a venerdì. Secondo i pendolari, però, «è difficile che ci siano lavoratori che possano prendere servizio dopo le 10 e finirlo entro le 16».

Si chiude così una vicenda iniziata a giungo dell’anno scorso con la protesta dei pendolari dei Frecciarossa che avevano contestato un primo aumento e la decisione di introdurre la prenotazione obbligatoria. La querelle è arrivata fino all’Autorità di regolazione dei Trasporti che, pur in presenza di un servizio regolato dal mercato, ha fissato alcune condizioni minime per i viaggiatori. Ntvsi è chiamata fuori mentre Trenitalia ha scelto questa soluzione che ha scatenato le proteste dei pendolari e l’intervento della politica. Il vicepresidente della commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito (Pd), ha chiesto l’intervento del ministro Graziano Delrio definendo «inadeguati» i vertici dell’azienda. Morgante, però, non ci sta: «Gli abbonamenti differenziati nascono per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano» ma anche «degli altri clienti non abbonati». L’obiettivo «è offrire un servizio migliore a tutti».

 

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