USA CONTRO CINA: SI AVVICINA LA 3 GUERRA MONDIALE

Redazione di Operai Contro, la crisi economica rende sempre più aspra la concorrenza economica tra i paesi imperialisti e capitalisti. Il medio oriente è il terreno su cui si sono scontrati Russia e USA. Il prossimo terreno di scontro sarà la libia che vedrà lo scontro tra imperialisti Russi-Francesi-italiani Intanto le minacce tra Cina e USA diventano sempre più dure Gli USA vogliono bloccare l’accesso della Cina al mare Cinese meridionnale La crisi economica del capitalismo porta alla guerra mondiale Un lettore dal fatto quotidiano Una “guerra su vasta scala“. E’ lo scenario che Donald Trump si troverebbe ad affrontare […]
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Redazione di Operai Contro,

la crisi economica rende sempre più aspra la concorrenza economica tra i paesi imperialisti e capitalisti. Il medio oriente è il terreno su cui si sono scontrati Russia e USA.

Il prossimo terreno di scontro sarà la libia che vedrà lo scontro tra imperialisti Russi-Francesi-italiani

Intanto le minacce tra Cina e USA diventano sempre più dure

Gli USA vogliono bloccare l’accesso della Cina al mare Cinese meridionnale

La crisi economica del capitalismo porta alla guerra mondiale

Un lettore

dal fatto quotidiano

Una “guerra su vasta scala“. E’ lo scenario che Donald Trump si troverebbe ad affrontare se gli Usa provano a bloccare l’accesso di Pechino al mar Cinese meridionale. Replicano così i media cinesi Global Times e China Daily a quanto detto ieri dal segretario di Stato nominato Rex Tillerson sulle isole artificiali costruite nelle acque contese. Se le recenti affermazioni dovessero diventare realtà quando Trump si insedierà alla Casa Bianca, allora “le due parti farebbero bene a prepararsi a uno scontro militare“.

Cosa aveva detto Tillerson, scelto dal presidente eletto come futuro capo delle relazioni diplomatiche di Washington? Che a Pechino dovrebbe essere negato l’accesso alle isole che ha costruito e blindato nel Mar cinese meridionale, che sono contese. Secondo Tillerson, che ha parlato nell’audizione davanti alla commissione Esteri del Senato, ha detto che la militarizzazione delle isole è “simile all’annessione della Crimea da parte della Russia”, che l’ha sottratta all’Ucraina. Rispondendo a chi gli chiedeva se sosterrà una posizione più aggressiva verso la Cina, Tillerson ha risposto: “Dovremo mandare alla Cina un segnale chiaro che, innanzitutto, la costruzione di isole si ferma, e secondariamente non verrà permesso l’accesso”.

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