PADRONI ONESTI E PADRONI DISONESTI

Redazione di Operai Contro, è comparso sul fattoquotdiano un articolo in cui si parla di padroni onesti e padroni disonesti. Il padrone onesto e quello disonesto fanno profitti sfruttando gli operai. Gli operai sono gli schiavi salariati che quando va bene devono sgobbare per produrre per il padrone, e quando il padrone onesto o disonesto vuole può licenziarlo e condannarlo a morire di fame. Smettiamola con le sciocchezze della piccola borghesia ( quelli che si definiscono intellettuali). I padroni onesti o disonesti sono liberi di licenziare gli operai per fare maggiori profitti. E’ scritto nella Costituzione lo ha ribadito […]
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Redazione di Operai Contro,

è comparso sul fattoquotdiano un articolo in cui si parla di padroni onesti e padroni disonesti. Il padrone onesto e quello disonesto fanno profitti sfruttando gli operai. Gli operai sono gli schiavi salariati che quando va bene devono sgobbare per produrre per il padrone, e quando il padrone onesto o disonesto vuole può licenziarlo e condannarlo a morire di fame. Smettiamola con le sciocchezze della piccola borghesia ( quelli che si definiscono intellettuali). I padroni onesti o disonesti sono liberi di licenziare gli operai per fare maggiori profitti. E’ scritto nella Costituzione lo ha ribadito la corte di cassazione. Infatti nessuno è andato ad arrestare i padroni di Almaviva Contact che licenziano tranquillamente 1666 lavoratori. A  marzo licenzieranno quelli che restano a Napoli e Palermo. Perr piacere ripubblicate l’articolo sui licenziamenti

Un operaio

Cassazione: licenziamento legittimo se l’azienda vuole aumentare i profitti

Redazione di operai Contro

Il padrone può licenziare un dipendente non solo in caso di difficoltà economiche e in situazioni di ristrutturazioni aziendali dettate da una congiuntura negativa, ma anche per “una migliore efficenza gestionale” e per determinare “un incremento della reddittività”. In altre parole: per cercare di aumentare i profitti.

Questo era un orientamento ben chiaro della magistratura dello stato italiano

La corte di cassazione, corte suprema, organo al vertice del potere giudiziario , ha pensato bene di riaffermare questo principio giuridico dei padroni.

La Corte di Cassazione, con una sentenza depositata il 7 dicembre scorso , scrive una nuova pagina bel campo del diritto del lavoro. Destinata a fare giurisprudenza e quindi a essere presa come riferimento anche dai tribunali di primo e secondo grado chiamati a decidere sulle controversie tra imprenditori e dipendenti.

Il passaggio destinato a fare giurisprudenza – nonché a far discutere – è il seguente: “Ai fini della legittimità del licenziamento individuale intimato per giustificato motivo oggettivo – si legge nel dispositivo – l’andamento economico negativo dell’azienda non costituisce un presupposto fattuale che il datore di lavoro debba necessariamente provare ed il giudice accertare, essendo sufficiente che le ragioni inerenti all’attività produttiva ed all’organizzazione del lavoro, tra le quali non è possibile escludere quelle dirette ad una migliore efficienza gestionale ovvero ad un incremento della redditività dell’impresa, determinino un effettivo mutamento dell’assetto organizzativo attraverso la soppressione di una individuata posizione lavorativa; “

Operai, lavoratori le riforme di Renzi non bastavano per dare ai padroni la libertà di licenziare, ci pensa la cassazione

Un operaio

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