OPERAI Whirlpool di Carinaro (Caserta)

Redazione di Operai Contro, I sindacalisti avevano firmato a Roma nel luglio 2015 un accordo con i padroni. Ci spacciavano l’accordo come una grande vittoria. Il piano, firmato a Palazzo Chigi nel luglio 2015, prevedeva il passaggio dello stabilimento dalla produzione alla logistica, con la trasformazione del sito nel polo centrale di componenti, pezzi di ricambio e accessori per i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa, con le attività di spedizione a partire dal primo gennaio prossimo.Non ce ne fregava niente. I sindacalisti ci dicevano che così avremmo salvato l’occupazione. Era una balla, ma se salvavamo il salario  […]
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Redazione di Operai Contro,

I sindacalisti avevano firmato a Roma nel luglio 2015 un accordo con i padroni. Ci spacciavano l’accordo come una grande vittoria. Il piano, firmato a Palazzo Chigi nel luglio 2015, prevedeva il passaggio dello stabilimento dalla produzione alla logistica, con la trasformazione del sito nel polo centrale di componenti, pezzi di ricambio e accessori per i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa, con le attività di spedizione a partire dal primo gennaio prossimo.Non ce ne fregava niente. I sindacalisti ci dicevano che così avremmo salvato l’occupazione. Era una balla, ma se salvavamo il salario  andava bene. L’azienda ha diffuso lunedì 21 una lista di operai che dovrebbero tornare al lavoro. Secondo gli accordi ne mancano 170 (mentre 320 sono quelli che forse  rientreranno a Carinaro). Gli addetti rimasti fuori sarebbero dovuti essere ricollocati negli stabilimenti di Napoli e di Teverola (Caserta), quest’ultimo chiuso da Indesit nel 2014. Ora i sindacati temono che la mancata realizzazione del piano sia il preludio dei licenziamenti. Dall’azienda arrivano rassicurazioni (il direttore delle relazioni industriali Whirpool per Europa Carmine Trerotola ha nei giorni scorsi dichiarato che “c’è un piano industriale a tre anni, esistono percorsi e investimenti che richiedono tempo, non si possono produrre tutti gli effetti subito”), che ci si augura vengano confermate nell’incontro odierno.

A far scoppiare la protesta, con la proclamazione dell’astensione dal lavoro e un presidio spontaneo che si è tenuto lo scorso lunedì 21, è stata proprio la diffusione dell’elenco.

Non ci possiamo fidare del padrone. Non ci posssiamo fidare dei sindacalisti. Non ci possiamo fidare dei quacquaraqua . E’ l’ora che dobbiamo organizzarci da soli

Un operaio ex Indesit

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