Renzi: l’ultimo (per ora) voto di scambio per il SI

Caro Operai Contro, non se ne può più: Renzi o l’apoteosi del SI’. Si salvi chi può. In onda ossessivamente nei TGì e in programmi di ogni genere e tipo, Renzi è ancora più insopportabile. Ha superato tutti i record di marketing per propagandare il SI del suo governo, al Referendum del 4 dicembre. L’ultimo (per ora) voto di scambio con il SI, è lo sgravio totale per i padroni che assumono al Sud nel 2017. Va detto anzitutto che dovrebbero essere tutti annullati i voti degli italiani all’estero, perché gestiti, propagandati solo dal fronte del SI. Come la […]
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Caro Operai Contro,

non se ne può più: Renzi o l’apoteosi del SI’. Si salvi chi può. In onda ossessivamente nei TGì e in programmi di ogni genere e tipo, Renzi è ancora più insopportabile.

Ha superato tutti i record di marketing per propagandare il SI del suo governo, al Referendum del 4 dicembre. L’ultimo (per ora) voto di scambio con il SI, è lo sgravio totale per i padroni che assumono al Sud nel 2017.

Va detto anzitutto che dovrebbero essere tutti annullati i voti degli italiani all’estero, perché gestiti, propagandati solo dal fronte del SI. Come la Boschi nei paesi dell’America latina, altri replicanti in Canada, e di recente la stessa Boschi contestata a Zurigo. Tutte le spese di questa imparziale propaganda andrebbero trattenute dai redditi di questi signori, che con denaro (e cariche pubbliche), fanno propaganda di parte.

Renzi ogni giorno rimbalza come una palla in 2 o 3 città. Trae dalla tasca cartoncini con il logo del SI, mentre per lo stesso motivo sproloquia in continuazione. Da oltre 2 mesi gira l’Italia con una media di 3 comizi al giorno. Altrove tra le sue damigelle, oltre la Boschi che ha già detto che votando SI, si cura il tumore, c’è anche la stessa ministra della salute, Lorenzin, che propaganda il SI come una medicina per curare diabete, cirrosi, epatite C, tumore al seno. (Si veda il Fatto Quotidiano del 16/11/16).

L’onnipresente Renzi ha fatto diventare la par condicio un retaggio del passato. Evidentemente sono tanti tra gli organismi di controllo preposti, e tra gli stessi mass media ad avere addentato al volo l’osso in bocca lanciato da Renzi.

Renzi ha fatto diventare questo referendum una questione di vita o di morte. Sicuramente lo è per la credibilità del suo governo, o almeno per quello che ne rimane.

Il 4 dicembre votiamo NO. Mandiamo a casa il governo dei licenziamenti facili, del Jobs act e dei voucher.

Saluti Bruno Casca

 

Allego dal Sole 24 ore del 16 novembre, l’ultimo (per ora) voto di scambio di Renzi.

 

Renzi: sgravio totale per assunzioni al Sud nel 2017

«Tra poco Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal firmerà un atto molto importante da 730milioni di euro, che sono quelli della decontribuzione per il 2017. Gli incentivi del jobs act solo per il Mezzogiorno saranno confermati integralmente. Le aziende che scelgono di assumere al Sud hanno la decontribuzione totale come il primo anno del Jobs act. È una importantissima scelta che abbiamo fatto per il 2017». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Caltanissetta.

 

Per gli under 29 bonus fino a 8.060 euro

Poletti: sgravi Sud per giovani e disoccupati
Come anticipato dal Sole 24 Ore il 16 ottobre, dunque, è in arrivo uno sgravio fino a 8.060 euro per incentivare nel 2017 le assunzioni a tempo indeterminato al Sud per i giovani e i disoccupati. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha spiegato che «la decontribuzione sarà totale fino a 8.060 euro per 12 mesi per gli imprenditori delle regioni meridionali che, nel 2017, assumeranno a tempo indeterminato o in apprendistato giovani tra i 15 ed i 24 anni, e disoccupati con più di 24 anni privi di impiego da almeno sei mesi».

Renzi: basta austerity suicida, più opere pubbliche

 

Nella sua visita al cantiere della statale Agrigento-Caltanissetta, Renzi ha ribadito la necessità di più investimenti pubblici per rilanciare la crescita. «Per troppo tempo – ha detto il premier – abbiamo sprecato tempo perché qualcuno ha pensato di far vincere la cultura dell’austerity e quindi ha dimezzato gli investimenti pubblici in Italia, con un ragionamento filosofico suicida che ha portato la riduzione di 20 miliardi di finanziamento. Non lasceremo che l’Italia commetta gli errori del passato quando si è deciso di tagliare sulle opere pubbliche perché chi taglia sulle opere pubbliche sta tagliando il suo futuro, la sua possibilità di crescita».

«Teniamo bandiera, ma Ue faccia suo mestiere»

 

Quanto ai rapporti con la Ue «stiamo facendo una battaglia in Europa. La bandiera dell’Europa è qui con noi e la teniamo al nostro fianco ma l’Europa faccia il suo mestiere, che è promuovere la crescita e non solo l’austerity, investire sul futuro e non solo in burocrazia» ha aggiunto Renzi, che ha poi sottolineato un problema ulteriore: una grande attenzione al Nord e una scarsa attenzione al Sud. «La Sicilia ha così accumulato un ritardo infrastrutturale e una carenza di occupazione. Abbiamo due Italia -ha spiegato il premier – un Nord che cresce più del periodo di crisi e un Sud che continua ad arrancare. Abbiamo dovuto risistemare e cambiare tante cose».

«Se riparte Sud, Italia diventa locomotiva d’Europa»

Renzi ha ricordato come «ieri per la prima volta dopo anni l’Italia nel terzo trimestre ha fatto segnare un Pil superiore Francia e Germania». E ha aggiunto: «Intendiamoci, si tratta soltanto del terzo trimestre, ma se per la prima volta dopo anni c’è un segnale più
dell’Italia maggiore di Francia e Germania è indice che una parte del Paese si è già rimessa in moto. Se riusciremo a far ripartire il Sud saremo nelle condizioni di diventare la locomotiva d’Europa».

Renzi e Delrio a Caltanissetta, visita a cantiere stradale
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Caltanissetta insieme al ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, ha visitato il cantiere per la realizzazione della galleria “Caltanissetta”, una delle opere per il raddoppio della statale 640 Caltanissetta-Agrigento nella zona di contrada Bigini, tra Caltanissetta e San Cataldo. Renzi e Delrio hanno presenziato alla firma del contratto di programma Anas Regione per opere 500 milioni.

 

 

 

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