Contratto commercio: padroni e sindacati decidono insieme come diminuire gli stipendi dei lavoratori

Redazione operai contro, La colpa la danno sempre alla crisi che persiste e non concede tregua ma a subire sono sempre i lavoratori e gli operai che ancora una volta devono rimetterci una parte dell’aumento contrattuale già concordato. Ancora una volta grazie alla complicità dei sindacalisti asserviti ai padroni. Infatti la parte economica del contratto nazionale del commercio rinnovato a marzo dell’anno scorso prevedeva un aumento salariale complessivo al lordo di 80 euro. Ma gli amici difensori dei lavoratori cioè i sindacalisti del settore ovvero Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno ritenuto opportuno in accordo con i padroni delle imprese […]
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Redazione operai contro,

La colpa la danno sempre alla crisi che persiste e non concede tregua ma a subire sono sempre i lavoratori e gli operai che ancora una volta devono rimetterci una parte dell’aumento contrattuale già concordato.

Ancora una volta grazie alla complicità dei sindacalisti asserviti ai padroni.

Infatti la parte economica del contratto nazionale del commercio rinnovato a marzo dell’anno scorso prevedeva un aumento salariale complessivo al lordo di 80 euro.

Ma gli amici difensori dei lavoratori cioè i sindacalisti del settore ovvero Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno ritenuto opportuno in accordo con i padroni delle imprese del settore commercio di sospendere la quarta trance di aumento prevista a novembre che vale 16 euro (in totale sono 5 trance di aumenti da 16 euro ognuno) perché incombe la necessità dei padroni…..la crisi che continua non permette i profitti programmati.

In tal modo i sindacalisti venduti senza interpellare gli operai interessati, gli stessi che pagano le tessere sindacali a loro, hanno siglato un intesa con Confcommercio per congelare l’erogazione delle 16 euro.

Come scritto nell’articolo tratto da l’Eco di Bergamo i sindacalisti hanno voluto dimostrare la loro generosa sensibilità alle esigenze dei padroni.

La sensibilità che i sindacalisti hanno concesso e rivolto verso gli interessi dei padroni non è la stessa data ai lavoratori, accettare la diminuzione del salario degli altri è facile quando si vende il culo degli operai.

Angelo di Bergamo

 

da L’ Eco di Bergamo

I consumi non ripartono e il settore del commercio continua a soffrire: per questa ragione ieri da Roma è arrivato l’annuncio che Confcommercio Imprese per l’Italia ha concordato con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di sospendere l’erogazione della tranche di aumento prevista per il mese di novembre dal contratto nazionale rinnovato a marzo dell’anno scorso. L’accordo prevedeva un aumento complessivo di 80 euro spalmato su cinque aumenti da 16 euro ciascuno: l’intesa siglata mercoledì 26 ottobre prevede il congelamento del quarto aumento previsto a novembre e un nuovo incontro fra le parti a dicembre per decidere le future azioni.

«Questa è la dimostrazione – commenta Enrico Betti, responsabile lavoro dell’Ascom di Bergamo – di come la nostra associazione e i sindacati agiscano un grande senso di responsabilità. I commercianti nel 2015 hanno accettato di rinnovare un contratto nazionale benché il clima economico non fosse dei migliori; ora i sindacati hanno dimostrato la stessa sensibilità accettando la sospensione della tranche di aumento prevista per novembre».

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