Social network e controllo della privacy.

Redazione di O.C. 70 versioni linguistiche oltre un miliardo di iscritti a livello mondiale, questi i numeri degli iscritti ai vari social network. Una macchina paurosa che esercita un controllo della privacy a beneficio delle grandi catene di distribuzione e della produzione industriale, oltre che delle intelligence di mezzo mondo. Una macchina formidabile che controlla tutto ciò che facciamo ogni volta che accediamo alle pagine di Facebook, di WhatsApp e di qualsiasi altro social network o di una qualunque azienda di commercio elettronico. Ogni volta che accendiamo un cellulare o un tablet. Ogni volta che passiamo una carta fedeltà […]
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Redazione di O.C.

70 versioni linguistiche oltre un miliardo di iscritti a livello mondiale, questi i numeri degli iscritti ai vari social network. Una macchina paurosa che esercita un controllo della privacy a beneficio delle grandi catene di distribuzione e della produzione industriale, oltre che delle intelligence di mezzo mondo.

Una macchina formidabile che controlla tutto ciò che facciamo ogni volta che accediamo alle pagine di Facebook, di WhatsApp e di qualsiasi altro social network o di una qualunque azienda di commercio elettronico.

Ogni volta che accendiamo un cellulare o un tablet. Ogni volta che passiamo una carta fedeltà di un qualsiasi supermercato, oppure usiamo il denaro elettronico come forma di pagamento, ogni volta che ci colleghiamo ad un qualsiasi strumento elettronico collegato alla rete la nostra vita privata viene spiata e tenuta sotto controllo.

Chi gestisce i motori di ricerca o i social network sa benissimo dove ci troviamo in determinate ore del giorno e della notte. Quali acquisti facciamo, quali gusti abbiamo cosa ci piace oppure non ci piace affatto. Quanto guadagniamo e come spendiamo i nostri soldi, quanto e come viaggiamo e di quali malattie soffriamo, e via di questo passo.

Un controllo totale che serve alle piattaforme più o meno sociali per vendere i nostri dati sensibili agli analisti di mercato. Analisti che hanno tutto l’interesse di avere sottomano dati importantissimi che sono indicatori reali della vendita e conseguentemente della produzione industriale, senza avere la necessità di investire montagne di soldi in indagini di mercato che potrebbero rivelarsi sbagliate e sopratutto costosissime.

La barzelletta con cui i garanti della privacy si stanno occupando delle violazioni che social network e la rete operano ai danni degli utenti è e rimane esclusivamente una barzelletta.

Il governo e la macchina statale non hanno nessuna intenzione di porre un freno alla violazione costante della privacy . Il controllo esercitato sui dati sensibili non serve solo al commercio all’industria ma serve anche allo stato che lo utilizza come un vero e proprio grande fratello di orwelliana memoria.

Pensandoci bene le questure di mezzo mondo anno risolto in parte il problema della schedatura degli individui, non più ascoltatori in agguato ad ogni ora del giorno o della notte per spiare le mosse di possibili sovversivi.

Le informazioni arrivano ogni giorno direttamente sul tavolo dei questurini dalle nostre pagine di Facebook o attraverso le nostre mail senza che questi facciano nessuna fatica.

Forse l’unica soluzione per non essere spiati e fare come qualche noto personaggio mafioso che per comunicare ricorreva ai pizzini di carta.

Cordiali saluti D.C.

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