LOTTA DEGLI OPERAI IN BELGIO

da Clash City Worrkers In #Belgio si continua a lottare contro la “Loi Peters”, il #JobsAct in salsa belga che il governo vuole imporre sulle spalle dei lavoratori. Oggi, malgrado le centrali sindacali abbiano revocato lo sciopero, alcune federazioni hanno detto NO e hanno mantenuto la loro giornata di lotta: metalmeccanici, tessili, lavoratori dei servizi, dei trasporti, dell’alimentazione e del commercio, impiegati pubblici stanno picchettando i posti di lavoro e manifestando nelle strade. Nelle strade c’è ad esempio la rabbia dei lavoratori della #IngDirect, gruppo bancario che vuole licenziare ben 1700 dipendenti sui 9000 che ha in Belgio, tagliando […]
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da Clash City Worrkers

In #Belgio si continua a lottare contro la “Loi Peters”, il #JobsAct in salsa belga che il governo vuole imporre sulle spalle dei lavoratori. Oggi, malgrado le centrali sindacali abbiano revocato lo sciopero, alcune federazioni hanno detto NO e hanno mantenuto la loro giornata di lotta: metalmeccanici, tessili, lavoratori dei servizi, dei trasporti, dell’alimentazione e del commercio, impiegati pubblici stanno picchettando i posti di lavoro e manifestando nelle strade.
Nelle strade c’è ad esempio la rabbia dei lavoratori della #IngDirect, gruppo bancario che vuole licenziare ben 1700 dipendenti sui 9000 che ha in Belgio, tagliando le filiali da 1250 a 650. Nel frattempo, però, nessuna crisi per la banca: negli ultimi 10 anni ben 10 miliardi di profitti, di cui 7 sono stati versati come dividendi per gli azionisti!
Oppure quella degli operai della SABCA, azienda aeronautica oggi parte del gruppo Dessault (impegnato soprattutto sul versante militare), specializzata nella costruzione dei famigerati F16. Si tratta della più grande azienda a #Bruxelles, seconda solo alla Audi. Tre stabilimenti in Belgio con 1175 dipendenti. A luglio c’è stato un omicidio bianco: un lavoratore assunto da un’impresa esternalizzata è stato schiacciato da 700 kili di alluminio. Nonostante ciò, la SABCA continua a ricevere 53 milioni di euro dallo stato in qualità di incentivi fiscali e, nel frattempo, sta costruendo un altro stabilimento in Romania e ha annunciato un piano di ristrutturazione per il 2017. E ristrutturazione per le nostre care imprese significano sempre licenziamenti, riduzioni di salario e diritti. Insomma, lacrime e sangue per noi, più profitti per loro!
Ancora: i lavoratori della SITA, azienda ora controllata dalla #Suez e specializzata nella gestione dei rifiuti, che può vantare 2066 lavoratori in Belgio, 52 siti, 900 veicoli, 165.000 container, lottano anche contro il comportamento antisindacale dell’impresa. Nel 2015, infatti, la SITA ha licenziato due dipendenti per motivazioni sindacali!

Sui giornali e ai telegiornali non si parlerà di questi scioperi, di queste lotte, perché sia mai che prendiamo coraggio e ci rendiamo conto che poi non siamo così soli come a volte crediamo…

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