“Buona scuola” in Lombardia: 5.000 alunni in più, 700 prof in meno

Redazione, Non passa giorno che non arrivi notizia del disastro che Renzi sta combinando con la “buona scuola”. All’incuria di edifici fatiscenti, con soffitti che cadono durante le lezioni, si aggiunge ora l’aumento delle classi – pollaio, mettendo 700 prof. In meno con 5.000 alunni in più. Riportiamo qui l’estratto di un articolo del Giorno della Martesana, che si commenta da solo.   Dal Giorno della Martesana Milano, 6 settembre 2016 – «Il risultato della “Buona Scuola’’? In Lombardia, mentre le scuole accoglieranno 5.229 alunni in più, si tagliano 227 docenti. A fronte di una richiesta di organico di […]
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Redazione,

Non passa giorno che non arrivi notizia del disastro che Renzi sta combinando con la “buona scuola”. All’incuria di edifici fatiscenti, con soffitti che cadono durante le lezioni, si aggiunge ora l’aumento delle classi – pollaio, mettendo 700 prof. In meno con 5.000 alunni in più.

Riportiamo qui l’estratto di un articolo del Giorno della Martesana, che si commenta da solo.

 

Dal Giorno della Martesana

Milano, 6 settembre 2016 – «Il risultato della “Buona Scuola’’? In Lombardia, mentre le scuole accoglieranno 5.229 alunni in più, si tagliano 227 docenti. A fronte di una richiesta di organico di 5.539 insegnanti, il ministero dell’Istruzione ne ha dati effettivamente 5.312». E sul fronte del personale ausiliario non va meglio, mancano 500 unità

 

Secondo Adria Bartolich, il segretario generale della Cisl Scuola Lombardia, «molti insegnanti entrati in ruolo con il piano di assunzioni straordinarie del ministero dell’Istruzione e che avevano preso servizio al Nord hanno fatto domanda di assegnazione provvisoria sulle scuole delle regioni di provenienza e probabilmente non li vedremo mai nelle scuole lombarde. Soprattutto sul sostegno, perché in alcune regioni di Italia, come Sicilia e Sardegna, c’è stato un aumento improvviso di posti e disponibilità, mentre gli organici della Lombardia sono stati tagliati». Tradotto: docenti meridionali nominati sulle scuole del Nord, chiedendo il trasferimento per riavvicinarsi alla famiglia verranno destinati alle scuole del Sud sul sostegno. Anche se non hanno il titolo. Perché oramai le graduatorie di questa classe specifica di insegnamento sono esaurite da anni.

In Sicilia e Sardegna, a fine agosto, i rispettivi Uffici scolastici regionali hanno ottenuto dal Governo un migliaio di posti in più in organico. Per esemplificare questa emorragia, che si tradurrà in un ampio ricorso dei presidi delle scuole alla chiamata di supplenti, Massimiliano Sambruna, segretario Cisl Scuola Milano, spiega che «su 7mila nomine in ruolo in Lombardia, 6mila hanno fatto richiesta di assegnazione provvisoria di un anno su altre regioni, prevalentemente al Nord. Il 90% la otterrà».

Più di 5mila docenti lasceranno le scuole lombarde appena assegnate. Per questo, la Cisl Scuola, «solleciterà i parlamentari – dice Bartolich – e i consiglieri lombardi a muoversi immediatamente nelle istituzioni e con il Governo affinché questa situazione venga quantomeno contenuta». Una rivendicazione condivisa con i sindacati Flc-Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams in una lettera al governatore lombardo Roberto Maroni, ai consiglieri regionali, ai dirigenti del settore Scuola, nella quale i cinque sindacati ricordano le necessità della scuola lombarda: «Servono almeno 700 unità aggiuntive di personale docente e, per quanto riguarda il personale ausiliario tecnico e amministrativo, abbiamo segnalato la richiesta di almeno 500 posti aggiuntivi». Dal canto suo, la Cisl Scuola ha indetto la giornata nazionale delle Rsu (le rappresentanze sindacali) il 7 settembre proprio «per sensibilizzare tutti su questo punto».

 

 

 

 

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