GLI STIPENDI D’ORO DEI SERVI DEI PADRONI DELLA RAI

Redazione di Operai Contro, Renzi aveva sparato una delle sue solite cazzate. Renzi aveva affermato che i dirigenti RAI non avrebbero percepito più di 200 mila euro. Non è vero. La RAI ogni giorno ci fa sapere che la crisi è passata, che gli operai stanno bene. Probabilmente era un dovere dei dirigenti Rai nei confronti dei padroni. Ogni povero cristo è costretto a pagare 100 euro l’anno per questi parassiti Vi invio un articolo della Repubblica Un lettore Tutti i dirigenti della Rai e, accanto al nome, il segreto che i lavoratori ‘ricchi’ custodiscono più gelosamente: lo stipendio. […]
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Redazione di Operai Contro,

Renzi aveva sparato una delle sue solite cazzate. Renzi aveva affermato che i dirigenti RAI non avrebbero percepito più di 200 mila euro. Non è vero. La RAI ogni giorno ci fa sapere che la crisi è passata, che gli operai stanno bene. Probabilmente era un dovere dei dirigenti Rai nei confronti dei padroni. Ogni povero cristo è costretto a pagare 100 euro l’anno per questi parassiti

Vi invio un articolo della Repubblica

Un lettore

STIPENDI D'ORO RAI

Tutti i dirigenti della Rai e, accanto al nome, il segreto che i lavoratori ‘ricchi’ custodiscono più gelosamente: lo stipendio. Da domani chiunque, collegandosi al sito di Viale Mazzini, potrà sbirciare nella vita del direttore del Tg1 o di Raifiction, del capo della comunicazione o di qualche mezzobusto molto conosciuto. Per la prima volta la tv pubblica applica la legge Brunetta sulla trasparenza dei dipendenti pubblici.

Persino il capogruppo di Forza Italia alla Camera si complimenta: “Do atto dell’impegno ai vertici della Rai”. L’amministratore delegato Antonio Campo Dall’Orto ha deciso così di rispondere alle polemiche sulle assunzioni degli esterni e soprattutto alla novità di luglio: il canone nella bolletta elettrica, che ai cittadini naturalmente non è piaciuto granché.

Operazione ‘casa di vetro’ è il nome in codice assai pomposo che gli hanno affibiato al settimo piano di Viale Mazzini. Perché la rilevazione sulla busta paga è precisa al centesimo. Ci ha lavorato una squadra di amministrativi per due mesi e l’ad ha letto e riletto la lista prima di dare il via libera.

Si comincia dai capi supremi: Campo Dall’Orto guadagna 652 mila euro e ha un contratto di tre anni, la presidente Monica Maggioni 330 mila dei quali 270 mila sono la quota fissa da ex direttore di Rainews e 60 mila da consigliere.

Sono tanti, nell’elenco, i manager spariti dai quadri dirigenziali, parcheggiati da qualche parte senza lavoro ma con stipendi molto ricchi. L’ex del Tg2 e di Raiuno Mauro Mazza percepisce 340 mila euro annui. Il notista politico del Tg1 ed ex deputato Francesco Pionati 203 mila. L’ex dg Alfredo Meocci 240 mila. Carmen Lasorella, storico volto del Tg2, 205 mila. Anna La Rosa, un tempo direttore di Raiparlamento, 240 mila. Già dg molto contestata, Lorenza Lei prende 240 mila euro. Tutti loro hanno contratti a tempo indeterminato.

Questo è uno dei punti-chiave della trasparenza targata Rai. Campo Dall’Orto vuole dimostrare che le sue assunzioni sono avvenute con costi inferiori e con contratti di tre anni. Tradotto: la Rai, dopo il suo passaggio, non allargherà il ‘cimitero degli elefanti’ ben retribuiti. Il direttore della Comunicazione Giovanni Parapini, per esempio, guadagna 260 mila euro più bonus. Costanza Esclapon, che lo aveva preceduto, 320 mila più premi. Il direttore di Raiuno Andrea Fabiano, un interno, è addirittura fuori dalla lista perché sotto la soglia dei 200 mila euro. Così come il capo staff portato dall’ad, Guido Rossi: il suo predecessore, Carlo Nardello, prende invece 302 mila euro. Il direttore del Tg1 Mario Orfeo è a quota 320 mila. Chi c’era prima viaggiava intorno ai 500 mila e lo stesso Orfeo, al Messaggero, prendeva 410 mila euro annui. Marcello Masi (Tg2) prende 280 mila, la stessa cifra di Bianca Berlinguer (Tg3).

Capitolo esterni. Le scelte di Campo Dall’Orto sono costate care ai contribuenti? Il dg pensa di no, rispetto ai canoni del mercato internazionale, e, soprattutto, grazie ai contratti a termine, la Rai potrà liberarsene tranquillamente senza che vadano a ingrossare il ‘parcheggio’ degli ex. Carlo Verdelli, direttore dell’Informazione, prende 320 mila euro, ingaggio che vale per tre anni. La direttrice di Raitre Daria Bignardi, 300 mila, con lo stesso contratto. La manager di Raidue, Ilaria Dallatana, sempre 300 mila. I loro predecessori guadagnavano più o meno la stessa cifra ma a tempo indeterminato.

Manca

adesso solo il passaggiol nel Cda, avverrà domani e non sono esclusi scontri. Ma ormai il sito è pronto. Brunetta chiede ancora un piccolo sforzo: pubblicare anche i compensi delle star ma la Rai non lo farà per non dare vantaggia alla concorrenza.

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