IL DITTATORE DEMOCRATICO CHE ANCORA NON C’E’

Caro Operai Contro, Galli della Loggia distingue tra “populismo democratico” e “populismo reazionario”, per sostenere la necessità di un dittatore a capo dell’Italia, purché coinvolga o abbia un certo consenso nel paese. Già nel 2013 Galli della Loggia dal Corriere della sera, evocava un uomo solo al comando, un nuovo duce a capo del governo. Ora in un recente articolo dal titolo: “Il Cesare che ancora non c’è”, rinverdisce la sua proposta, specificando che il “Cesare” di turno debba essere un capo riconosciuto, propositore e interprete di un “populismo democratico” che lo inglobi favorevolmente, riconoscendo consenso e condivisione alla […]
Condividi:

Caro Operai Contro,

Galli della Loggia distingue tra “populismo democratico” e “populismo reazionario”, per sostenere la necessità di un dittatore a capo dell’Italia, purché coinvolga o abbia un certo consenso nel paese.

Già nel 2013 Galli della Loggia dal Corriere della sera, evocava un uomo solo al comando, un nuovo duce a capo del governo. Ora in un recente articolo dal titolo: “Il Cesare che ancora non c’è”, rinverdisce la sua proposta, specificando che il “Cesare” di turno debba essere un capo riconosciuto, propositore e interprete di un “populismo democratico” che lo inglobi favorevolmente, riconoscendo consenso e condivisione alla sua politica.

Il “populismo democratico” sarebbe per Galli. della Loggia, “il profeta ragionevole che addita la salvezza”. Al contrario del “populismo reazionario” che sarebbe sempre per Galli della Loggia, “uno stregone che evoca i demoni sancendo tutti i tabù”.

Proprio così. Galli della Loggia tira in ballo “il profeta” come salvatore, e i “demoni”, con tutti i loro tabù che sarebbero la rovina.

Mussolini parlava a piazze gremite che lo acclamavano. Questo era populismo “democratico” o “reazionario”?

Il populismo “democratico” e quello “reazionario”, sono due facce della stessa medaglia. I salti mortali di Galli della Loggia per legittimare governi e politiche ancor più autoritarie, antioperaie e antipopolari valgono per quello che sono.

La dittatura dei padroni, “democratica” o “reazionaria”, ha fatto il suo tempo.

Negli interessi degli operai e strati popolari può essere sostituita dalla dittatura degli operai. Senza un Partito Operaio che si ponga questo obbiettivo, gli operai e gli strati popolari rimarranno in balia del sistema dei padroni, basato su sfruttamento, miseria, genocidi e guerre.

Saluti da un estimatore di Operai Contro.

 

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.