Imf: 120 licenziamenti

Cara Redazione, cassa integrazione straordinaria e ricollocazione (in teoria) degli operai altrove. Questo sarebbe per il sindacato “aver fatto di tutto” per respingere i 120 licenziamenti? La solita politica sindacale che ha cancellato lotte e solidarietà per relegare tutte le iniziative al girotondo dei “tavoli”, come più volte denunciato da Operai Contro. I sindacalisti parassiti sono dei traditori degli operai Saluti da Maccagno (Va)   L’articolo della Prealpina Creva di Luino Imf, 120 a rischio licenziamento Azienda in concordato, sindacati preoccupati: «Nessun investitore e tra un mese finisce la cassa» Sono passati quasi sessanta giorni da quando la Imf […]
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Cara Redazione,

cassa integrazione straordinaria e ricollocazione (in teoria) degli operai altrove. Questo sarebbe per il sindacato “aver fatto di tutto” per respingere i 120 licenziamenti?

La solita politica sindacale che ha cancellato lotte e solidarietà per relegare tutte le iniziative al girotondo dei “tavoli”, come più volte denunciato da Operai Contro.

I sindacalisti parassiti sono dei traditori degli operai

Saluti da Maccagno (Va)

 

L’articolo della Prealpina

Creva di Luino Imf, 120 a rischio licenziamento

Azienda in concordato, sindacati preoccupati: «Nessun investitore e tra un mese finisce la cassa»

Sono passati quasi sessanta giorni da quando la Imf (Impianti macchine per fonderia) ha presentato al Tribunale di Varese la domanda per l’ammissione alla procedura di concordato in bianco di continuità. I giudici hanno dato il loro consenso, ma da allora tutto sembra essersi fermato. E ora, proprio alla prima scadenza dei termini prevista dalla legge, i rappresentanti dei lavoratori lanciano l’allarme. Sì perché se non si muoveranno le acque in tempi brevi, per tutti i 120 dipendenti si apre la strada del licenziamento collettivo: procedura di mobilità per tutti.

« Noi siamo molto preoccupati, spiega Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom Cgil – perché ad oggi, a pochi giorni dalla scadenza dei primi sessanta giorni, non siamo a conoscenza di proposte valide che garantiscano il prosieguo dell’attività. Noi ci auguriamo che l’azienda stia lavorando in questo senso, ma non ne abbiamo alcuna comunicazione».

Tutto tace, insomma, nonostante in queste settimane i rappresentanti dei lavoratori abbiano fatto di tutto per cercare di muovere le acque e sollecitare una svolta aziendale.

Nella foto il padrone Gabriele Galante

 

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