Fabbrica sotto sequestro, padroni a piede libero

Caro Operai Contro, vorrebbero dare la colpa alla manovra sbagliata di un muletto. Ma come si legge su BresciaToday, “Il problema si ripete: gli abitanti di zona già più di 10 anni fa, quando ancora l’azienda “funzionava”, si lamentavano del forte odore. I padroni non solo sfruttano e avvelenano direttamente gli operai e poi gli abitanti del circondario, ma cercano sempre di addossare la colpa agli operai, tirando in ballo la manovra sbagliata del muletto. Il liquido versato è tossico e cancerogeno, potrebbe inquinare le falde acquifere. La fabbrica è sotto sequestro ma i padroni come sempre a piede […]
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Caro Operai Contro,

vorrebbero dare la colpa alla manovra sbagliata di un muletto. Ma come si legge su BresciaToday, “Il problema si ripete: gli abitanti di zona già più di 10 anni fa, quando ancora l’azienda “funzionava”, si lamentavano del forte odore. I padroni non solo sfruttano e avvelenano direttamente gli operai e poi gli abitanti del circondario, ma cercano sempre di addossare la colpa agli operai, tirando in ballo la manovra sbagliata del muletto. Il liquido versato è tossico e cancerogeno, potrebbe inquinare le falde acquifere. La fabbrica è sotto sequestro ma i padroni come sempre a piede libero.

Saluti da Ghedi

 

Da: BresciaToday

Fino a 1000 litri di sostanze tossiche sversate nei campi di Coniolo.

E il sindaco di Orzinuovi Andrea Ratti che è già corso ai ripari, vietando l’utilizzo di tutti i pozzi irrigui dell’area dove si trovano le abitazioni più vicine al luogo del “disastro”. Tutto è successo negli spazi esterni dell’ex Officine Meccaniche Olivari.

A scatenare il “caos” probabilmente una manovra sbagliata di un muletto, che ha così travolto e ribaltato una cisterna contenente stirene, idrocarburo “aromatico” noto anche come stirolo, feniletilene o vinilbenzene. La sua esposizione ad alte concentrazioni causa irritazione alle mucose, occhi e naso, ma anche cefalea, vertigini, sonnolenza, tosse. A lungo andare è considerato cancerogeno. L’allarme è stato lanciato dai residenti, “travolti” dal forte odore dello stirene versato. Il problema si ripete: gli abitanti di zona già più di 10 anni fa, quando ancora l’azienda “funzionava”, si lamentavano del forte odore.

L’azienda è sotto sequestro, ma la Procura ha concesso il permesso di intervenire per evitare la contaminazione delle falde.

A distanza di cinque giorni dallo sversamento di fluidi tossici l’emergenza non è terminata, anzi se possibile si è aggravata. Tutto a causa delle alte temperature degli ultimi giorni, e della pioggia attesa nei prossimi giorni che potrebbe far penetrare nel terreno il liquido tossico, e potenzialmente inquinare le falde acquifere.

I sigilli all’azienda, la Olivari di Coniolo di Orzinuovi, che produceva silos in vetro-resina ed è fallita nel 2007, sono stati apposti su disposizione della Procura nella giornata di venerdì. Questo ha impedito fino alle 16 di sabato l’ingresso nella fabbrica ai Vigili del Fuoco ed ai tecnici chiamati ad intervenire dopo che, nella mattina, diversi residenti nella frazione, e alcuni lavoratori attivi nei paraggi dell’azienda, hanno accusato irritazioni ad occhi e pelle, pruriti e nausee a causa dei fumi tossici alzatisi nell’aria (la sostanza sversata è lo stirene, materia prima per la produzione di manufatti in vetro-resina).

 

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