EMIGRANTI: NEL MEDITERRANEO LA STRAGE CONTINUA

Redazione di operai Contro tre naufragi in tre giorni. I padroni parlano di salvataggi, ma quale salvataggi. Sono i padroni e i loro politici responsabili dell’assassinio degli emigranti. Impedire la libera circolazione degli emigranti vuol dire partecipare al loro assassinio Dal 2000 ad oggi sono più di 30000 gli emigranti assassinati nel mediterraneo, altro che salvataggi. Gli emigranti sono usati come pastura per i pesci: donne, uomini e bambini. Un operaio Senegalese   Cronaca Ansa Sbarchi e soccorsi in mare si susseguono nel Canale di Sicilia, dove si è consumata un’altra tragedia. Un barcone stracarico di migranti è semiaffondato. […]
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Redazione di operai Contro

tre naufragi in tre giorni. I padroni parlano di salvataggi, ma quale salvataggi. Sono i padroni e i loro politici responsabili dell’assassinio degli emigranti. Impedire la libera circolazione degli emigranti vuol dire partecipare al loro assassinio

Dal 2000 ad oggi sono più di 30000 gli emigranti assassinati nel mediterraneo, altro che salvataggi.

Gli emigranti sono usati come pastura per i pesci: donne, uomini e bambini.

Un operaio Senegalese

 

Cronaca Ansa

Sbarchi e soccorsi in mare si susseguono nel Canale di Sicilia, dove si è consumata un’altra tragedia. Un barcone stracarico di migranti è semiaffondato. Sul posto è intervenuta la nave Vega della Marina militare che ha salvato 135 persone. Quarantacinque, invece, i corpi recuperati, mentre si teme che i dispersi siano decine. Così come addirittura “un centinaio” – secondo alcune testimonianze, tutte da verificare – sarebbero le persone che mancano all’appello.

Diciassette, solo ieri, le operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto: oltre 2.000 le persone tratte in salvo da mezzi della stessa Guardia costiera, della Marina Militare, di organizzazioni non governativa e di quattro rimorchiatori e un mercantile dirottati per i soccorsi. Circa 1.900 persone erano a bordo di 16 gommoni, tutti soccorsi.

Alcuni centinaia si trovavano invece sul barcone semiaffondato. Venerdì le persone tratte in salvo erano state 4.000. 

La Lega alza la voce, Salvini teme “l’invasione” e chiede un incontro urgente al premier: “Di fronte alle 4.000 persone salvate ieri, ai morti annegati, agli oltre 40 mila sbarcati dall’inizio dell’anno non possiamo stare zitti e fermi. Vogliamo presentare le nostre proposte. Ci rifiutiamo di assistere a questo disastro in silenzio”.

Ma già prima che il leader del Carroccio parlasse, Renzi dal Giappone, dove ha partecipato alla conferenza conclusiva del G7 – da cui è arrivato un appello a dare una “risposta globale” a quella che è una “sfida globale” – ha invitato a tenere i nervi saldi: “Parlare al momento di emergenza è fuori luogo”, ha detto. “Il Migration Compact va bene” ora “aspettiamo la fase di concretizzazione” per iniziare a lavorare con i primi paesi della fascia subshariana, interessati a lavorare con la Ue, come il Niger.

Ma i migranti non giungono solo da quell’area e non giungono solo via mare, soprattutto da quando, come sottolinea il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è aperta la rotta Balcanica. E questo pone un quesito anche sotto il profilo della loro redistribuzione. Perché “quando eravamo a 170 mila arrivi, nel 2014 e gli altri paesi a zero, la redistribuzione era a nostro vantaggio. Ma ora che ne sono arrivati tantissimi in Grecia, Ungheria, Austria non è neanche detto che saremo tra i paesi cedenti migranti con i ricollocamenti e non dovremmo invece prenderne”. Certo, “la risposta dell’Europa è lenta”, mentre terrorismo, scafisti, trafficanti “sono veloci”, osserva Alfano ed è soprattutto sul fronte dei rimpatri degli irregolari che “l’Ue rischia il collasso”.

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