LE COZZE DI EMILIANO

Redazione di Operai Contro, le cozze di Taranto  una volta andavano al macero. Oggi grazie al governatore della Puglia sono salve. Hanno il  quantitativo giusto di diossina e PCB possono essere mangiate tranquillamente. Ora aspettiamo che Emiliano salvi gli operai dalla diossina e il PCB Un operaio dell’ILVA Cronaca della Gazzetta del Mezzogiorno «L’applicazione della mia innovativa ordinanza evita distruzioni di prodotto e consente di avere la certezza che la cozza di Taranto è la più sicura, per me anche che è la più buona del mondo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando oggi […]
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Redazione di Operai Contro,

le cozze di Taranto  una volta andavano al macero. Oggi grazie al governatore della Puglia sono salve.

Hanno il  quantitativo giusto di diossina e PCB possono essere mangiate tranquillamente.

Ora aspettiamo che Emiliano salvi gli operai dalla diossina e il PCB

Un operaio dell’ILVA

Cronaca della Gazzetta del Mezzogiorno

«L’applicazione della mia innovativa ordinanza evita distruzioni di prodotto e consente di avere la certezza che la cozza di Taranto è la più sicura, per me anche che è la più buona del mondo». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando oggi a Bari in conferenza stampa i risultati dell’ordinanza emanata il 25 marzo 2016 in materia di sicurezza alimentare, che detta misure straordinarie di controllo del rischio per diossina e Pcb nelle produzioni di mitili di Taranto.
All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il Direttore Generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, il Sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, ed esponenti della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza e della Compagnia Carabinieri di Taranto.
Ieri – è stato spiegato nella conferenza – è iniziata l’operazione di verifica nel Mar Piccolo, che ha portato al sequestro di almeno 30 tonnellate di cozze. La restante produzione, pari a mille tonnellate, spostata in altre acque. Quattro anni fa – è emerso – fu distrutto tutto il prodotto, mentre oggi solo il 5%.
«Gli altri anni le operazioni sui mitili funzionavano in modo tale da portare sistematicamente alla distruzione, nel senso che – ha sottolineato Emiliano – si facevano i controlli, si verificava che le cozze per ragioni legate all’andamento termico delle acque avevano accumulato un eccessivo quantitativo di sostanze pericolose per la salute e si distruggevano tonnellate e tonnellate di prodotto».
«Noi abbiamo anticipato il processo – ha proseguito il governatore – lo abbiamo studiato con l’aiuto dell’Arpa, dell’Istituto Zooprofilattico dell’università di Bari e ci siamo accorti che le cozze nel mar Piccolo hanno la loro naturale nursery per diversi mesi senza nessun particolare problema e che trasferendole nella fase di maturazione più avanzata in altro luogo, meno soggetto a questo tipo di sbalzi di calore, si evitano gli accumuli delle sostanze nocive. Questa operazione è stata fatta con l’aiuto degli stessi miticoltori, che così hanno protetto la loro produzione, oltre che la salute dei consumatori».
«La discussione preventiva tra istituzioni ed operatori – ha detto il sindaco Stefàno – è stata un aspetto fondamentale per la buon riuscita dell’iniziativa, a tutela dei consumatori e del buon prodotto tarantino. I mitili di Taranto sono tra i più controllati al mondo. E’ una pagina di rinascita della città»

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