I fuorilegge delle cave di marmo

Redazione operai contro, Come spesso accade dopo i casi di gravi infortuni sul lavoro e gli episodi gravi purtroppo sono quotidiani e senza fine poichè si ripetono sempre, i magistrati delle procure indagano per trovare i colpevoli o i responsabili delle morti bianche. Nei giorni scorsi la tragedia avvenuta nella cava di Colonnata in provincia di Massa Carrrara dove due operai cavatori sono morti e un terzo ferito perché travolti da una frana di blocchi di marmo, ha evidenziato a seguito di accertamenti, una situazione di numerosi cantieri di estrazione marmo con grandi mancanze e gravi lacune nelle misure […]
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Redazione operai contro,

Come spesso accade dopo i casi di gravi infortuni sul lavoro e gli episodi gravi purtroppo sono quotidiani e senza fine poichè si ripetono sempre, i magistrati delle procure indagano per trovare i colpevoli o i responsabili delle morti bianche.

Nei giorni scorsi la tragedia avvenuta nella cava di Colonnata in provincia di Massa Carrrara dove due operai cavatori sono morti e un terzo ferito perché travolti da una frana di blocchi di marmo, ha evidenziato a seguito di accertamenti, una situazione di numerosi cantieri di estrazione marmo con grandi mancanze e gravi lacune nelle misure di sicurezza per gli operai che vi lavorano.

La procura di Massa in una prima fase di controlli ha riscontrato condizioni di pericolo per la vita degli operai in tutti i 25 cantieri delle cave di estrazione e lavorazione marmo.

Dopo gli accertamenti in materia di legge di sicurezza, le 25 cave esaminate, per vari motivi non rispettano le leggi e le normative di sicurezza mettendo a grave rischio l’incolumità degli addetti al lavoro.

La Procura ha messo in luce tali violazioni delle leggi, sia da parte dei padroni delle cave e dei diretti responsabili dei cantieri che da parte dei direttori e dei preposti alla sicurezza per le maestranze, ma solo dopo, dopo, dopo….. i gravi infortuni mortali di questi giorni.

Il Procuratore di Massa Carrara Aldo Giubilaro incaricato di turno per le consuete indagini, ha dichiarato che ….“ esiste una tendenza a non rispettare la legge e che conseguentemente le condizioni di sicurezza non sono accettabili ”.

Ma finora e in tutti questi anni dov’erano le istituzioni preposte ai controlli e le ASL di zona incaricate al rilascio dei permessi e delle licenze ?

Era tutto in regola nei cantieri di lavoro?

Eppure i dati statistici ufficiali degli ultimi dieci anni dicono che nelle cave sono morti 11 operai e ci sono stati 1258 infortuni, cifre sicuramente in difetto se consideriamo anche gli infortuni non denunciati del lavoro nero.

Dov’erano e dove sono finiti gli Ispettori del Lavoro e del’ INAIL se inadempienze e violazioni di legge dei padroni hanno causato tutti questi decessi?

La Procura ha già emesso tre avvisi di garanzia per i responsabili della cava della tragedia, ma come al solito non ha messo sotto accusa chi di dovere doveva controllare e far rispettare le condizioni di sicurezza affinché non avvenissero infortuni mortali.

Ora è troppo tardi, gli operai sono deceduti e hanno pagato con la loro vita gli errori dei padroni fuorilegge e delle istituzioni preposte, che come sempre non andranno mai in galera.

E. L.

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