Censura democratica: la cantante recidiva e Aldo Grasso

Redazione di Operai Contro,   Per gli intellettuali leccapiedi del sistema, anche una critica di una cantante non allineata è sufficiente per fare un articolo sul corriere della sera del 24 marzo 2016 con toni a dir poco accusatori. L’autore dell’articolo, non nuovo a queste critiche è Aldo Grasso, Il tema riguarda la guerra che l’occidente sta facendo ad alcuni stati islamici. La frase della cantante Fiorella Mannoia è questa: «Devo constatare che siamo in guerra, loro ammazzano noi e noi ammazziamo loro, questo è davanti agli occhi di tutti. Questa è una nuova guerra, noi li ammazziamo in […]
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Redazione di Operai Contro,

 

Per gli intellettuali leccapiedi del sistema, anche una critica di una cantante non allineata è sufficiente per fare un articolo sul corriere della sera del 24 marzo 2016 con toni a dir poco accusatori. L’autore dell’articolo, non nuovo a queste critiche è Aldo Grasso, Il tema riguarda la guerra che l’occidente sta facendo ad alcuni stati islamici. La frase della cantante Fiorella Mannoia è questa:

«Devo constatare che siamo in guerra, loro ammazzano noi e noi ammazziamo loro, questo è davanti agli occhi di tutti. Questa è una nuova guerra, noi li ammazziamo in modi diversi e loro hanno il loro modo di ucciderci. I nostri morti per i loro»

Finalmente un modo di rispondere lucido, senza paraocchi e senza quella ipocrisia che gli stati imperialisti, hanno usato come giustificazione per le loro guerre.

Noi occidentali abbiamo il diritto di usare tutte le armi più sofisticate, tutti i sistemi più moderni di spionaggio, mentre chi si deve difendere, non può usare le armi che possiede.

Gli israeliani possono usare i carri armati e gli elicotteri Apache, i palestinesi invece se si difendono con i sassi o con i coltelli sono barbari, terroristi.

La Mannoia poi aggiunge: «Questo è il risultato dell’andare in giro per il mondo a destituire presidenti, a metterci nelle condizioni di farci odiare»

E qui Aldo Grasso supera se stesso e risponde ironicamente: Al terrorismo, all’islamismo armato dovremmo rispondere mettendo fiori nei nostri cannoni, lumini, buone intenzioni.

Ipocrisia all’ennesima potenza, ipocrisia che gli fa anche ammettere e giustificare l’uso dei cannoni per esportare la democrazia occidentale, la laicità dello stato, la libertà di pensiero, la lotta alla sottomissione e altre stronzate del genere.

Insomma, noi per qualche ragione scritta chissà dove, dovremmo esportare il nostro sistema cosiddetto “democratico”, e se uno non lo vuole abbiamo il diritto di tirargli le bombe, e lui non avrebbe il diritto di difendersi con le armi che possiede. Se si difende lo chiamiamo terrorista.

Mi piacerebbe che Aldo Grasso ci indicasse con quali armi si dovrebbe  difendere una persona a cui gli piombano in testa missili micidiali e non disponesse di nessun rifugio.

sd

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