Operai Piaggio in sciopero

Caro Operai Contro, ieri gli operai della Piaggio hanno scioperato per protestare per l’eccessivo carico di lavoro e le condizioni precarie. Un Operaio Piaggio PONTEDERA — Carichi di lavoro eccessivi. Materiali che faticano ad arrivare sulle linee. Strumentazioni vecchie e spesso difettose. Produzione in calo. Gestione del personale da rivedere. Gli operai Piaggio sono scesi in strada a protestare. Gli operai spiegano di essere sottoposti a ritmi sempre più serrati. Il calo del personale, dicono, gioca a favore di questa situazione, che in molti non sono più disposti ad accettare. C’è poi il futuro della produzione, dai più visto […]
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Caro Operai Contro,

ieri gli operai della Piaggio hanno scioperato per protestare per l’eccessivo carico di lavoro e le condizioni precarie.

Un Operaio Piaggio

PONTEDERA — Carichi di lavoro eccessivi. Materiali che faticano ad arrivare sulle linee. Strumentazioni vecchie e spesso difettose. Produzione in calo. Gestione del personale da rivedere. Gli operai Piaggio sono scesi in strada a protestare.

Gli operai spiegano di essere sottoposti a ritmi sempre più serrati. Il calo del personale, dicono, gioca a favore di questa situazione, che in molti non sono più disposti ad accettare. C’è poi il futuro della produzione, dai più visto con pessimismo: “Sui giornali abbiamo letto che le vendite sono in aumento – tuona Simone Selmi, delegato di Usb, di fronte agli operai raccolti davanti al cancello dello stabilimento.

Anche Simone Bagnoli, di Fiom, ha preso la parola, dichiarando che “La diminuzione dell’organico si ripercuote sull’efficienza dei veicoli”. Un meccanismo di tagli e ridimensionamenti che avrebbe “L’effetto di un boomerang” a lungo termine “Perché poi il cliente se ne accorge”. E poi la fatica fisica: “Nel reparto verniciatura – ha informato Bagnoli – siamo scesi da 60 a 20 persone. Le prestazioni che ci vengono richiesta spesso sono mettono in difficoltà, perché l’età media dei lavoratori è ormai alta”.

“Nel reparto sperimentale hanno interrotto la solidarietà per ricollocare 23 persone, ma alla fine, i giorni in cui dobbiamo rimanere a casa vengono “pagati” da noi con le ferie: questo è inaccettabile”.

Per Massimo Cappellini è necessario “Diminuire i carichi di lavoro del 10 per cento sulle linee di montaggio, per recuperare quel tempo di riposo che ci è stato sottratto nel 1995”. Cappellini ha poi accusato i vertici di ignorare le istanze dei lavoratori.

I sindacati sembrano decisi a continuare la protesta. Massimo Cappellini, di Fiom, ha annunciato la volontà di indire scioperi giornalieri di 15 minuti su tutte le linee per costringere l’azienda al dialogo. Sono parole tese e cariche d’allarme quelle che si sono scambiati gli operai in strada.

Dalla cronaca di Valdera.it

 

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