La libertà democratica: la Coop spia le telefonate dei dipendenti

Redazione di Operai Contro, con la sentenza che riconosce al lavoratore il risarcimento di 30000€ per essere stato spiato dal datore di lavoro, cioè la Coop di Vigevano, si mette in luce un nuovo attacco ai diritti dei lavoratori. Se da un lato con questa sentenza il giudice fa rispettare la norma del art. 4 dello statuto dei lavoratori, che vieta l’ uso di impianti audiovisivi e di apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’ attività dei lavoratori, dall’altro si evidenzia una diffusa abitudine dei padroni. Infatti da questa indagine emerge ciò che per altro è già noto […]
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Redazione di Operai Contro,

con la sentenza che riconosce al lavoratore il risarcimento di 30000€ per essere stato spiato dal datore di lavoro, cioè la Coop di Vigevano, si mette in luce un nuovo attacco ai diritti dei lavoratori. Se da un lato con questa sentenza il giudice fa rispettare la norma del art. 4 dello statuto dei lavoratori, che vieta l’ uso di impianti audiovisivi e di apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’ attività dei lavoratori, dall’altro si evidenzia una diffusa abitudine dei padroni. Infatti da questa indagine emerge ciò che per altro è già noto da tempo a tutti, cioè che le grosse aziende fanno largo impiego di investigatori privati e dei loro strumenti tecnologici per spiare i propri dipendenti.

Da questa illegale consuetudine non è difficile spostare la propria attenzione sul nuovo fronte che sta aprendo il governo nell’attacco ai diritti dei lavoratori. Infatti nel contesto del job act si inserisce un decreto datato 11 giugno 2015 che prevede che non sia necessario un accordo sindacale per l’assegnazione ai lavoratori degli strumenti utilizzati per rendere la prestazione lavorativa, pur se dagli stessi derivi anche la possibilità di un controllo a distanza del lavoratore. Per il momento si mantiene il divieto a utilizzare strumenti audiovisivi con la finalità di spiare i lavoratori, ma intanto è stata aperta una breccia che avrà già conseguenze e che potrà divenire strumento di ricatto per molti lavoratori.

Il governo Renzi è sempre pronto a venire incontro alle esigenze dei padroni. Oggi l’esigenza è quella di permettere al padrone di avere il pieno controllo del luogo di lavoro per rendere sempre più difficile qualsiasi attività sindacale e per rendere sempre più ricattabile il lavoratore che al momento grazie al decreto può essere spiato anche nella sua vita privata attraverso i social netrwork da cui potrebbe accedere dai dispositivi forniti dall’azienda.

La libertà democratica per il governo Renzi è anche quella di dare ai padroni la libertà di spiare i lavoratori.

DC

 

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