LAVORO: ALMAVIVA ANNUNCIA 3000 LICENZIAMENTI. LAVORATORI IN STRADA A ROMA E PALERMO

Tagli di personale per un massimo di 2.990 persone con riferimento alle sedi di Roma (fino a 920 persone), di Napoli (fino a 400 persone) e di Palermo (fino a 1670 persone). E’ quanto prevede il piano di macelleria aziendale annunciato da Almaviva Contact, la più grande struttura italiana di Call Center. Il piano coinvolge il 6% del personale attualmente in forza al Gruppo a livello globale (50 mila persone, in sette Paesi, 8mila in Italia). Nel corso dei prossimi settantacinque giorni, in base alle previsioni della normativa in materia, la Società si confronterà con le Organizzazioni Sindacali, che […]
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almaviva_change-300x200Tagli di personale per un massimo di 2.990 persone con riferimento alle sedi di Roma (fino a 920 persone), di Napoli (fino a 400 persone) e di Palermo (fino a 1670 persone). E’ quanto prevede il piano di macelleria aziendale annunciato da Almaviva Contact, la più grande struttura italiana di . Il piano coinvolge il 6% del personale attualmente in forza al Gruppo a livello globale (50 mila persone, in sette Paesi, 8mila in Italia). Nel corso dei prossimi settantacinque giorni, in base alle previsioni della normativa in materia, la Società si confronterà con le Organizzazioni Sindacali, che dicono: “i tagli non possono essere assolutamente assorbiti dal tessuto industriale e produttivo del Lazio, Campania e Sicilia”. In questo scenario, “l’intervento del Governo è indispensabile per ricercare con il sindacato soluzioni adeguate per evitare i licenziamenti”.

Diversa la posizione dei Cobas Telecomunicazioni che scrivono sul loro portale : ” La storia dimostra che negli ultimi 15 anni il comparto dei call center in outsourcing si è sorretto esclusivamente con una iniezione spropositata di soldi pubblici, sia attraverso gli incentivi statali, sia mediante l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, soldi pubblici che hanno ingrossato “le tasche” delle aziende committenti e degli outsourcer. Questo decennale sperpero di soldi pubblici non ha però creato né stabilità occupazionale, né salari dignitosi, né condizioni di lavoro sostenibili (lo stress che subiscono i lavoratori per seguire le continue richieste di maggiore produttività da parte delle aziende è oramai al limite della umana sopportazione): un intero comparto da sempre caratterizzato da precarietà, bassi salari e da un alto rischio da stress lavoro-correlato: 80 mila persone da sempre sottoposte al continuo ricatto dell’appalto in scadenza. Se si vorrà realmente salvaguardare l’occupazione, il salario e la salute di migliaia di persone, non si potrà che sostenere la lotta di chi si pone questo obiettivo; questo obiettivo si potrà raggiungere, da un punto di vista normativo, modificando l’art. 29 del D.lgs. n. 276 del 2003, inserendo una disciplina più restrittiva che possa impedire la concessione in appalto dei servizi di Customer Care; inoltre, se si dovranno utilizzare ulteriori soldi pubblici per salvare davvero migliaia di posti di lavoro, gli stessi non dovranno che essere indirizzati verso i committenti, per incentivare processi di internalizzazione dei servizi e dei lavoratori e chiudere definitivamente il capitolo dello outsourcing. Per conquistare una reale stabilità e salari dignitosi, la nostra lotta come lavoratori non potrà che avere l’internalizzazione come obiettivo da raggiungere.”

Ne parliamo con Alessio dei Cobas Telecomunicazioni Ascolta

Intanto nele diverse citta’ i lavoratori di Almaviva iniziano a mobilitarsi . A Roma circa 500 dipendenti sono in corteo selvaggio per la citta’ dopo aver dato vita a un presidio davanti alla sede aziendale.

Sentiamo ancora Alessio dei Cobas Telecomunicazioni Ascolta

Terzo giorno di proteste invece per i lavoratori di Almaviva di Palermo. Un gruppo di operatori dell’azienda di servizi telecomunicazioni, che due giorni fa ha annunciato 1.670 esuberi a Palermo, ha bloccato una strada in pieno centro città, con presidi improvvisati a singhiozzo all’altezza di una delle due sedi di Almaviva. I lavoratori, che chiedono l’intervento delle istituzioni, hanno in programma iniziative e presidi fino a sabato per dire ‘no ai licenziamenti’. Il governo regionale ha convocato per il 31 marzo due incontri: uno a Roma con i vertici di Almaviva e uno a Palermo con i sindacati. Il prossimo primo aprile è previsto un incontro tra rappresentanti dei lavoratori e vertici aziendali .

Ne parliamo con Rosalba Vella segretario SLC-CGIL Palermo ma anche lavoratrice ed RSU di Almaviva Ascolta

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