GIU’ LE MANI

La FIOM, ratificando un provvedimento interno della CGIL, ha dichiarato incompatibili con la CGIL 16 delegati e lavoratori degli stabilimenti FCA (ex FIAT) del centro-sud. Lo ha fatto con un atto burocratico del suo massimo organismo, il Comitato Centrale, nel quale ha deciso di far decadere questi delegati/e dai ruoli di direzione e di rappresentanza dell’organizzazione. Di fatto, la FIOM li si sta buttando fuori, per di più esponendoli in fabbrica alle possibili ritorsioni di Marchionne. La decisione definita spetterà ai direttivi di Molise e Basilicata nei prossimi giorni. L’accusa formale che viene mossa a questi delegati/e – che […]
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La FIOM, ratificando un provvedimento interno della CGIL, ha dichiarato incompatibili con la CGIL 16 delegati e lavoratori degli stabilimenti FCA (ex FIAT) del centro-sud. Lo ha fatto con un atto burocratico del suo massimo organismo, il Comitato Centrale, nel quale ha deciso di far decadere questi delegati/e dai ruoli di direzione e di rappresentanza dell’organizzazione. Di fatto, la FIOM li si sta buttando fuori, per di più esponendoli in fabbrica alle possibili ritorsioni di Marchionne. La decisione definita spetterà ai direttivi di Molise e Basilicata nei prossimi giorni. L’accusa formale che viene mossa a questi delegati/e – che fin qui sono stati condannati senza nemmeno essere ascoltati! – è quella di aver costituito (un anno fa!) un comitato di lotta contro il modello Fiat, con altri lavoratori e lavoratrici degli stabilimenti di Cassino, Melfi, Termoli e Castel di Sangro, appartenenti ad altre organizzazioni sindacali. Noi rivendichiamo la possibilità di costituire coordinamenti tra lavoratori, ma tutti sanno benissimo che, in questo caso, il comitato di lotta è solo un pretesto per estromettere dalla Fiom questi delegati/e (da un anno non si è nemmeno mai riunito!). La loro vera colpa – incredibile ma vero! – è di aver proclamato lo sciopero sul lavoro obbligatorio di sabato, nonostante il parere contrario dei vertici della FIOM.

volantino

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