ELEZIONI A NAPOLI: LA LISTA DEGLI OPERAI

Riportiamo Dal blog di Mimmo Mignano. Scusate il ritardo, la rivoluzione e’ fatta anche di silenzio in certi momenti….ORA CI SIAMO!!! LA DEMOCRAZIA E’ PARTECIPAZIONE…il potere deve essere operaio Gli operai vogliono partecipare alle elezioni comunali a Napoli con una propria lista. I cinque licenziati FIAT, operai della FIAT di Pomigliano e del polo logistico di Nola, operai ed operaie precari e operai disoccupati, hanno costituito una lista da presentare alle elezioni prossime elezioni comunali. E’ una lista “aperta” in cui si possono presentare altri operai e disoccupati che vogliono partecipare. Perché presentarci direttamente come operai? Ogni cinque anni […]
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Riportiamo Dal blog di Mimmo Mignano.

Scusate il ritardo, la rivoluzione e’ fatta anche di silenzio in certi momenti….ORA CI SIAMO!!!
LA DEMOCRAZIA E’ PARTECIPAZIONE…il potere deve essere operaio
Gli operai vogliono partecipare alle elezioni comunali a Napoli con una propria lista. I cinque licenziati FIAT, operai della FIAT di Pomigliano e del polo logistico di Nola, operai ed operaie precari e operai disoccupati, hanno costituito una lista da presentare alle elezioni prossime elezioni comunali. E’ una lista “aperta” in cui si possono presentare altri operai e disoccupati che vogliono partecipare.
Perché presentarci direttamente come operai?
Ogni cinque anni c’è la farsa delle elezioni. Gli operai sono sistematicamente esclusi. Nessun partito li rappresenta. A volte, nei partiti c’è la presenza di qualche operaio come “fiore all’occhiello”, ma in queste formazioni alla fine non contano nulla.
Noi non crediamo a questa farsa delle elezioni, ma vogliamo utilizzarla. Gli operai oggi non hanno visibilità. Non hanno ascolto. Nel silenzio generale vengono super sfruttati nelle fabbriche grandi e piccole. Chi si ribella viene licenziato. La magistratura del lavoro sempre più spesso conferma le decisioni del padrone.
Le regole della democrazia non superano i cancelli delle fabbriche!
In questa situazione utilizziamo la farsa delle elezioni per poter dire la nostra, per denunciare la condizione da schiavi che vivono gli operai, per dire che agli operai il diritto di critica è negato.
Non abbiamo nessuna illusione sulle istituzioni. Per gli operai sono organismi nemici e servi sciocchi dei Marchionne. Servono solo per eleggere ogni cinque anni il comitato d’affari dei padroni e delle classi benestanti.
Noi vogliamo essere solo un megafono per gli operai e per tutti i diseredati di questa società.
Per presentare la lista servono cinquecento firme.
Noi facciamo appello ai compagni di Napoli affinchè queste cinquecento firme siano raccolte.
Noi siamo quelli dei picchetti alla FIAT. Quelli della gru a piazza municipio. Del concerto di solidarietà per i licenziati FIAT a piazza Dante dove oltre 100 artisti insieme a Daniele Sepe hanno detto no ai licenziamenti politici. Siamo quelli che hanno partecipato alle lotte contro le speculazioni a Bagnoli, a fianco degli studenti, dei disoccupati, del sindacalismo di base. Al fianco degli operai di Melfi, Cassino, Mirafiori, spalla a spalla con i facchini della logistica, comunque sempre in prima fila con gli sfruttati.
Chiamiamo in causa direttamente i disoccupati, gli operai, gli studenti, i compagni dei centri sociali, tutti quelli con cui siamo stati fianco a fianco in questi anni nelle lotte e le mobilitazioni contro i padroni.
La lista degli operai deve essere presentata. le cinquecento firme devono essere raccolte.

E’ UNA POSIZIONE DI LOTTA DA SOSTENERE A FAVORE DEGLI OPERAI

LA REDAZIONE

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1 Comment

  1. alanza53

    E’ un passo avanti. Ogni cinque anni, la dittatura capitalista ci fa scegliere il dittatore di turno, condivido la scelta dei compagni di Napoli. Il documento è chiaro: nessuna illusione nelle elezioni borghesi, è una fase dello scontro di classe. i compagni sono coscienti che per liberarsi dalle catene della schiavitù ci vuole ben altro che le elezioni. Gli operai coscienti che vogliono costruire il PARTITO OPERAIO, devono appoggiare la scelta fatta dai compagni di Napoli, e impegnarsi in prima persona andando nei quartieri operai non per conquistare un voto, o fare del vittimismo, ma per fare una forte denuncia del regime di schiavitù che gli operai vivono sotto la dittatura capitalista,e creare le condizioni per poterci liberare dalle catene.